Nata la prima volta sotto la sguardo della Luna nel primo giorno novembrino del 1990, amante della lettura e dei disegni già in tenera età ho avuto una fortuna: rinascere nella scrittura e nella poesia nell’anno 2002 – se figlia legittima o no di queste splendide compagne non lo so, sicura però del mio forte legame con Lei.
Dal corpo
alla mente
mi attraverso nel brivido,
l’emerso.
*
Tremendo
Tremendo il vuoto – rimbalzo,
asfalto come pioggia,
ascolta – tramuto in vuoto.
Scongelata al mare,
sono presente – assente
è solo il respiro. Tremendo,
gli occhi bruciano.
*
Le frane del vuoto nuovamente scoperto
Ho lasciato al vento
il diritto non richiesto -
sulla riva resta, tace
e si vanta nelle onde
impetuoso nello sguardo.
La pelle fragile, foglia
in cielo d’autunno
la mia sottile ironia -
sottile come l’aria
fermata sulla porta
nell’incontro dei colori.
Sono ferma – il ciglio
immobile trema
l’inverno svegliato
nel terrore del cielo -
scavato da dentro.
Resto prolissa – parole
sentieri inattesi
viali scoscesi, spenti ora
senti? Il rumore assordante -
è il vuoto incombente, i giorni
restanti che svaligiano frane
che inerti s’arrendono – a nuovo.
*
Sillabe bruciate
Le parole non dette
celate
taciute
disperse nel vento.
Indefinito momento
bruciato a sil – la – be
Ogni flebile tormento
ed ho dimenticato il pensiero
dispersa la strada per il sentiero
in vocali aspirate e consone
mutate.
Mentre in mare bocca si cuce
Sole inizia a naufragare.
—
-Sarà nero il petto-
Elisa Clementi
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