Finalmente alle nostre categorie Linux, che andremo ad aggiornare col trascorrere del tempo (datemi tregua!) si aggiunge anche la ben discussa Elive.
Elive è una distro Linux con una caratteristica molto particolare: è nata con Enlightenment.
Di cosa stiamo parlando? Di un DE (Desktop Environment) poco usato ma molto interessante, esso infatti coniuga bellezza visiva a estrema leggerezza.
Si può usare su computer datati senza problemi, a testimonianza dell’ottimo lavoro compiuto su questo particolare ambiente grafico.
Tralasciando per un secondo Enlightenment, andiamo a parlare del recente aggiornamento di questa distro nata poco prima del 2010: Elive 2.1.40.
Il sistema, dalla versione 2 in poi ha preso il nomignolo “Topaz” (Topazio), volendo probabilmente mettere in risalto la bellezza del DE predefinito.
Subito apprezzata dagli utenti a cui piace provare nuove emozioni, il sistema sta facendo molto parlare di se, assicurandosi una posizione nelle case di molti utenti in avanscoperta e non solo.
Con l’ultimo aggiornamento, la distro belga con supporto alle principali architetture (i486), si basa finalmente sulla nuovissima release Debian 7.0 Wheezy, assicurandosi grande stabilità e sicurezza.
La distribuzione è adatta anche ai novizi, che troveranno sicuramente gradevole avere a che fare con una derivata di Debian dal bell’aspetto.
I cambiamenti principali che ruotano intorno all’ultima release, sono i seguenti:
- Basata su Debian 7.0 Wheezy;
- Engage adesso lavora molto meglio di prima. Vari bug risolti;
- Terminology è stato aggiornato alla versione 0.3 (un emulatore terminale);
- Aggiunto l’auto riconoscimento per la lingua dell’utilizzatore;
- Configurato il noop scheduler, in maniera che i dischi SSD vengano riconosciuti automaticamente qualora fossero presenti.
Per il changelog completo, andate qui.