Ciao,
è davvero possibile impiantare “memorie false”?
Se segui psinel o più semplicemente hai studiato
psicologia conosci la risposta, si...e la pioniera di
tutti questi studi ha un nome molto noto nel mio
campo Elizabeth Loftus. Era il 1999 quando per
la prima volta ho letto alcuni suoi studi, ed ora,
grazie ad internet è possibile vederla con in un
talk dove ci racconta la sua vita e le sue, a dir
poco incredibili scoperte...
Sei riuscito a vederla? Per anni mi sono chiesto
che aspetto avesse una delle ricercatrici più note
nel campo della memoria. Come dice lei stessa
non si occupa di “amnesie” e disturbi della
memoria, ma del ricordare. Come ti dico da
quando ho aperto questo blog “la memoria non
è un registratore” che imprime immagini, suoni
e sensazioni su di un nastro...
...ma è una ricomposizione continua di elementi
che vengono ricombinati assieme. La Loftus inizia
il suo talk raccontandoci la storia di Titus, un
giovane ragazzo accusato ingiustamente di stupro
negli anni 70. E da qui parte descrivendoci il fulcro
del suo lavoro, che l'ha portata a dover difendere
Titus. “Fortunatamente per Titus c'erano ben 300
casi simili al suo ed in sua testimonianza”.
La Loftus paragona la nostra memoria a Wikipedia
perché non solo noi possiamo accedervi ed in un
qualche modo modificarla. Gli studi incredibili di
questa ricercatrice infatti ci mostrano quanto sia
realmente possibile modificare dei ricordi e non
solo, anche impiantarli ex novo. Proprio come se
si inserissero pezzi di biografia inesistenti nella
vita delle persone.
Oltre a raccontarci i suoi famosi studi con le auto
e gli incidenti, ci racconta di uno studio effettuato
per le forze armate statunitensi. Il suo compito era
capire quanto fossimo in grado di ricordare bene
una persona in forte stato di stress. Nello specifico
se un soldato americano sarebbe stato in grado di
riconoscere un suo torturatore. E così hanno fatto,
creando una simulazione molto realistica...
...dove alcuni soldati torturavano un altro soldato
ma in modo particolare era solo uno di loro il
“capo degli aguzzini”. Dopo questa esperienza
la Loftus ha iniziato a confondere i soggetti
“torturati” che dovevano ricordare. Fino a farli
completamente confondere, mostrandogli foto
di persone che non erano neanche presti alla
simulazione. In poche parole, ha dimostrato
che anche in quelle situazioni, i ricordi
sono malleabili.
Poi parla della psicoterapia e di come per molto
tempo le persone entravano in trattamento con
un “problema” e ne uscivano con uno “nuovo”.
Che guarda caso rispecchiava la teoria del
professionista. Il dito della Loftus è puntato
soprattutto con le terapie orientate alla analisi
del passato del paziente. Parlando appunto
del passato si tende a modificarlo...
...per l'appunto sembra proprio questo il motivo
per cui possano funzionare. Tuttavia sembra che
la ricercatrice lanci un monito: “ se sapete che
le vostre parole influenzano i ricordi, allora state
attenti in quale direzione ciò accade...o per lo
meno cercate di renderlo utile”. Non dice
proprio queste parole, ma il senso è questo
anche quando si pone delle domande di
ordine etico...
...ӏ giusto o sbagliato impiantare una falsa
memoria ad un bambino, per fare in modo che
mangi in modo più sano?”. Secondo la Loftus
può essere vantaggioso... qui su psinel ne
abbiamo parlato diverse volte ed anche lei
cita alcuni studi sul cibo oppure per ricordare
meglio. Ad esempio dicendo ad un bambino
che quando era molto piccolo ha mangiato
un certo cibo e poi è stato male...
...i ricercatori riuscivano a diminuire davvero
l'assunzione di quella certa pietanza. Lo so che
sembra assurdo, ma se ti guardi tutto il video
scoprirai che sono stati svolti studi in tutto il
mondo, e tutti provano una cosa che può da
un lato entusiasmare e dall'altro spaventare:
si è davvero possibile impiantare memorie
completamente false nella biografia di una
persona.
Fra i vari studi ne cita anche uno italiano in
cui è stato fatto credere a delle persone che
quando erano piccole avevano assistito ad
una reale possessione demoniaca. O come
in America siano riusciti ad impiantare il
ricordo di “essersi persi in un supemercato
da bambini”...oppure in Canada di “essere
stati attaccati dai lupi”.
Tutti questi studi evidenziano la fragilità dei
nostri ricordi e di quanto sia semplice crearne
di falsi. La Loftus conclude dicendo che le sue
ricerche non sono viste di buon occhio, non
solo dai terapeuti vecchio stampo ma in modo
generale. Questo perché tutti noi siamo per
così dire, “attaccati alla nostra biografia” che
ci sembra assurdo aver “forse costruito un
qualche ricordo”...
...tuttavia non possiamo fare finta che questi
esperimenti non esistano. Purtroppo mettono
sotto gli occhi di tutti la caducità dei ricordi e
di quanto essi siano malleabili. Tema di estrema
importanza, soprattutto per le condanne come
quella di Titus, soprattutto quando sappiamo
che ogni anno forse centinaia di persone sono
ingiustamente accusate di qualche misfatto.
Qui su psinel ti ho citato molte volte la Loftus,
inizialmente i miei lettori erano esaltati e si
intravedeva in questi studi il “sacro grall” del
cambiamento psicologico costruttivista. Cioè
visto che tutto è “costruito” che male c'è nel
costruire falsi ricordi per cambiare “la storia
personale?”. Anche se questo aspetto sembra
essere la chiave della psicoterapia non sono
ancora del tutto convinto...
...forse meglio non aprire adesso questo vaso
di Pandora, magari ne parlerò in un "prossimo
delirio" ;)
E tu, cosa ne pensi? Immaginavi fosse così facile
modificare un ricordo? Fammi sapere cosa ne
pensi e se ti piace l'argomento clicca su mi piace
e una delle prossime ANL sarà dedicata proprio
su come “impiantare un falso ricordo”!!!
A presto
Genna