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Elliot Murphy a Barcellona

Creato il 06 marzo 2012 da Witzbalinka

Il primo e acclamato disco di Elliot Murphy, che terrà uno dei suoi indimenticabili e intensi concerti nella sala Bikini di Barcellona il prossimo 10 marzo (http://www.bikinibcn.com/en/concerts/_mes:03,dia:10,anio:2012/). Dal nome Aquashow, in omaggio all’influenza che su di lui ha sempre avuto lo spettacolare locale omonimo che il padre gestiva negli anni ’50  a New York, città natale del cantante, attore, giornalista, poeta e romanziere, nato nel 1939. I ricordi di infanzia di Murphy sono popolati di pagliacci vestiti da marinai, giocolieri, umoristi e nuotatori alla Esther Williams, ammirato allora quasi ogni giorno in questo meraviglioso teatro all’aria aperta dal design art deco, che vibrava con la musica del grande Duke Ellington.

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Un’altra influenza decisiva fu quella di Sky Club, il successivo locale del padre, situato non lontano dal luogo di partenza di Lindbergh nel suo leggendario viaggio-prodezza aeronautica transatlantica, dove potè assistere alle mitiche serate musicali e saloni da ballo dove Murphy imparò ad amare band come The Seeds, The Ronettes o Jay and the American.

Già con il suo primo gruppo, The Rapscallion, vinse nel 1966 La Gara delle Band organizzata dallo Stato di New York, quando aveva appena compiuto 18 anni. Murphy imparò a scrivere canzoni quattro anni più tardi, durante la vita da bohémien che condusse attraverso l’Europa e che lo portò a conoscere Federico Fellini, il quale gli assegnò una parte nel suo intenso e spettacolare film Roma. Da allora l’influenza di Dylan e la Velvet post-Cale erano già notevoli e al suo ritorno negli Stati Uniti divenne con Aquashow uno degli artisti di maggior successo della prima metà degli anni ’70.

Man mano che il successo decresceva aumentava sempre di più il prestigio. Nel 1980 decise di rompere con la sua compagnia discografica e iniziò una carriera come artista indipendente che lo convertì in una autentica figura di culto in Europa, dove trascorse progressivamente sempre più tempo fino a stabilirsi a Parigi nel 1989.

Dalla capitale francese, guidato dal motto “il rock and roll è la mia dipendenza e la letteratura la mia religione”, intraprende tour lunghissimi che lo tengono lungo le strade per buona parte dell’anno e lo portano in Spagna con una tale regolarità da diventare uno degli artisti che più spesso si esibiscono in questo Paese. Con il pubblico spagnolo si instaura una complicità molto accentuata che lo fa diventare uno degli artisti favoriti da generazioni di spagnoli, che oltre alla buona musica si aspettano uno spettacolo eccentrico durante i suoi concerti.

 


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