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ELLIOT SMITH | Needle in the Hay + NEGRITA | Provo a difendermi

Creato il 24 marzo 2014 da Exsisto

Elliot SmithL’ANTEFATTO
L’antefatto è che, dopo il mio ultimo post in luglio 2013, sono stata alternativamente felice o concentrata ad esserlo (o convinta di esserlo), e questa cosa, detonatore di tanti altri impegni imprevisti, mi ha tenuta lontana da tutto o quasi,  blog compreso. Finalmente (?!?) il mio umore è cambiato, e non sono più l’insopportabile lieta donna che ero, per cui  è arrivato anche il momento di pubblicare il frammento di questa canzone che mi è sempre piaciuta ma che, inutile raccontarsi bugie, non è per tutti i momenti.
CHI
La canta Elliot Smith, pseudonimo di Steven Paul Smith; qualcuno forse lo ricorderà per la nomination all’Oscar per la migliore canzone originale in Will Hunting – Genio ribelle. Se vi dirò che è morto a 34 anni, forse suicida (particolari macabri sull’evento) ma comunque fortemente depresso, penso che non occorrerà aggiungere molto altro. Non per me perlomeno. Anyway, notizie a bizzeffe “wherewhere you want” come canta anche lui nel brano (mi sembra).
CHE COSA
Questa canzone , forse l’unica di Elliot Smith che io conosca (la mia solita cultura superficiale nonché a macchia di leopardo spelacchiato) l’ho ascoltata inserita nella colonna sonora del film The Royal Tenembaums, in una scena talmente suggestiva (altri aggettivi potrebbero essere parimenti usati) da non aver mai abbandonato la mia memoria. Il video che propone la versione (quasi) intera è tratto proprio da questo insolito e bel film di Wes Anderson. Ci sono scene filmiche indissolubilmente legate alla musica che le accompagna (dai film di Tarantino se ne possono trarre esempi a bizzeffe),  per me questa scena è una di quelle.

E COME mi è entrata dentro? Le parole le capisco sempre dopo, con il testo alle mani, per cui direi che sicuramente è l’atmosfera che crea…. La solitudine, soprattutto la solitudine.

E COME E’ FATTA
Molto semplicemente direi: una chitarra, e una voce … rauca, suggestiva, triste, rassegnata. Come potrebbero mai essere le giornate di una persona che canta così se non depresse? Chapeau comunque per la vena creativa, c’è chi nelle stesse condizioni non si alza neanche dal letto, Elliot Smith componeva musica pensa un po’…

LE PAROLE le trovo abbastanza criptiche, le traduzioni che ho trovato farebbero girare nella tomba anche illustri ignoranti ….ma c’è un pezzo (il frammento) che mi dice qualcosa, me lo dice eccome.

PERCHE’ QUESTO BRANO
Perchè sì, e per tutti gli altri motivi che vi verranno in mente, compreso che Luke Wilson è un bel ragazzo (ha! le risa).

CONCLUSIONI

Se state allattando non leggete, non guardate. Se pensate che la depressione sia una posa, leggete e ascoltate e sogghignate. Se invece ne sapete qualcosa del mood di cui sto parlando,  calatevi pure nelle tenebre. Tranquilli, non resterete lì, non c’è proprio verso che ve lo lascino fare :-)

IL FRAMMENTO
Eccolo

E IL VIDEO eccolo qua

 CONCLUSIONE:

Dopo un viaggio nel buio della mente e del cuore, se ne siete tornati indietro e non vi piaceva tanto quel modo di scomparire, questo suggerito dai Negrita (di cui forse dirò in un altro post per risarcirli del niente di cui ne dirò adesso) garantisce comunque il risultato ma la luce … sarà completamente diversa.

LE STELLE

5 a Needle in the hay, 4 a Provo a difendermi, però in questo contesto, per il gioco degli opposti, secondo me se ne merita 5 perchè suggerisce un’alternativa (si può essere freddi nella morte, ma anche … ben cotti).  Cheers amici, se siete fortunati il prossimo post sarà nel 2015.

 


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