Ogni post che condividi, ogni amicizia che stringi, ogni link che segui viene tracciato, registrato e convertito in dati che gli inserzionisti comprano per mostrarti più pubblicità.TU sei il prodotto comprato e venduto (e di sti soldi non vedi manco n’euro).A mio parere, non hanno tutti i torti.In un’ intervista rilasciata a BetaBeat, Budnitz racconta che sentendosi stanchi di essere manipolati ed ingannati da società che in realtà non hanno per nulla a cuore gli interessi degli utenti, lui e i suoi partners (altri sei artisti e programmatori) hanno deciso di creare Ello, all’inizio come piattaforma privata, invitando solo altri 100 amici tra designers e artisti.Dopo poco tempo molte persone hanno iniziato a richiedere di poter usare il social e, non potendo il server del sito reggere un tale traffico, ne hanno creato una versione pubblica.Ma può un social network funzionare senza pubblicità?I fondatori ammettono che anche Facebook, Twitter, Instagram, Tumblr e Google+ in principio non avevano pubblicità sul sito.
Per adesso sembra essersi aggiudicato i primi fans nella comunità LGBT americana, con una migrazione consistente verso il nuovo social. Forse anche a causa della politica di denominazione di Facebook, che insiste affinchè tutti usino il proprio nome legale, causando così un certo disappunto all’interno della comunità, specialmente transessuali, si capisce.Se sei curioso e ti è venuta voglia di testare personalmente la novità, puoi inoltrare la tua richiesta da questo link Io l'ho fatto!!