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Ultima settimana di viaggio, fuga dal Gujarat destinazione Aurangabad per visitare le Grotte di Ellora ed Ajanta nello stato del Maharashtra, passando da Mumbai dove in mezza giornata stabilisco il record mondiale di treni presi in direzione sbagliata, 4. Siete autorizzati all’ironia solo dopo aver cercato di prendere un treno in una delle stazioni centrali di Mumbai nell’ora di punta, poi mi racconterete!
L’unico che per fortuna riesco a prendere giusto è proprio quello che mi porterà fino ad Aurangabad (510 rupie, 6.30 ore). Aurangabad deve la sua (piccola) fortuna al fatto di essere l’ultima cittadina prima delle grotte di Ellora ad Ajanta, disperse nel niente.
Alloggio al New Samrat Hotel (800 rupie per doppia con bagno). Albergo decoroso, ristorante invece ottimo con prezzi bassi nella terrazza sul tetto. Il titolare purtroppo, risulterà veramente troppo insistente nel voler organizzare per voi (a prezzi stra-maggiorati) qualsiasi tipo di escursione, tra cui ovviamente, quella alle famigerate Ellora and Ajanta Caves. Declinate gentilmente l’invito e lasciate tutto alla contrattazione di strada la mattina seguente, visti i non molti turisti, basterà fare 4 passi in centro per essere presi d’assalto da taxisti e poter così giocare facilmente al ribasso.
Ellora dista soltanto 30km dalla città, opto quindi per un bus locale (20rupie); gli orari sono indefiniti e il servizio davvero da incubo. Il furgone sembra uscito da uno scenario di guerra (e forse lo è davvero), durante le salite che portano alle grotte almeno una decina di persone verranno fatte scendere per alleggerire il carico e riuscire a raggiungere la meta….comunque divertente, soprattutto perché il tutto non durerà neanche 1 ora!
Il sito è veramente imponente, sicuramente uno dei migliori che io abbia visto in India, meno curato e visitato dei grandi classici ma decisamente più vero. L’entrata per gli stranieri è di 250 rupie. Ellora è, fin da tempi antichi, un centro di pelligrinaggio per 3 grandi religioni: buddhismo, brahmanesimo e giainismo ed attira per questo anche molto turismo indiano; se avrete la fortuna di trovare un bel tour organizzato di indiani godrete di un vero e proprio spettacolo nello spettacolo, preferirei non aggiungere altro!
L’area delle grotte è veramente molto estesa, per questo vi consiglio di non farvi organizzare il tour da nessuno, vale la pena vagare con molta calma senza nessuno che vi metta l’ansia dell’orologio.
Tutta la zona è composta infatti un complesso di ben 34 grotte adibite a templi grazie a scavi nella roccia, il che ne fa una delle maggiori località di architettura rupestre di tutto il subcontinente indiano; calcolate almeno 5 ore di visita più il viaggio a/r, praticamente un’intera giornata. I tour operator ad Aurangabad, in un’intera giornata, vi vendono il pacchetto Ellora + Ajanta, lasciate davvero perdere, non vi godreste niente. Per il viaggio di ritorno ho rinunciato al bus non sapendo se e quando sarebbe passato ed ho optato per l’autostop. Davanti ai cancelli dell’entrata delle grotte, girano continuamente jeep sia di turisti che di locali che, in cambio di una piccola mancia (10/20 rupie), vi caricano nel cassone del pick-up e vi riportano in città in poco più di 20 minuti.
Tornato in città mi metto subito a cercare un taxi per il giorno successivo che mi porti alle Grotte di Ajanta, poi, invece di tornare in città, prosegua fino a Jalgaon, un importante snodo ferroviario della regione dal quale con un treno notturno tornerò verso Mumbai (o almeno pensavo di farlo). Partendo dal prezzo proposto dal titolare dell’albergo (2600rupie) inizio le mie contrattazioni arrivando ad un accettabile 1700, la mia sensazione è che un prezzo inferiore non fosse raggiungibile.
Partenza al mattino, 110km in circa 3 ore, le strade sono tutte in condizioni ottime rispetto alla media indiana. Le grotte di Ajanta(250rupie per l’entrata) sono immerse nel verde, in una vallata nella quale scorre un torrente di montagna. L’ambientazione è sicuramente spettacolare ma il sito, per gusto mio, molto meno affascinante rispetto ad Ellora. Il complesso monastico di Ajanta è composto da 29 grotte, i vihara (appartamenti monastici) e chaitya (stupa) sono stati scavati in due fasi: la prima fase viene chiamata Hinayana (riferendosi al Buddhismo Hinayana, dove il Buddha veniva pregato) mentre la seconda fase degli scavi iniziò dopo una pausa di tre secoli. Questa fase viene solitamente chiamata, Mahayana (riferito alla scuola buddhista meno severa che incoraggia le rappresentazioni del Buddha attraverso dipinti e sculture, su questa seconda fase però i pareri sono, ad oggi, ancora contrastanti). Nonostante l’incredibile umidità, gli affreschi nelle grotte sono conservati in condizioni ottime, per la visita vi consiglio di dotarvi di una torcia perché l’illuminazione è pressoché inesistente. Fotografie con flash, ovviamente, vietate. Per una visita completa calcolate circa 3 ore.
Riparto per Jalgaon (60km) dove avrò la bella sorpresa di un ritardo di 18ore del mio treno. Dormo su una panchina in stazione ed al mattino prendo il primo treno per Mumbai dove, per la prima volta dopo 40 giorni di viaggio sento il bisogno di rientrare alla base e ricaricare le pile, ultima notte in aeroporto facendo un po’ di conti su quanto è stato e poi finalmente partenza per l’Italia.
14 città
6840km percorsi,
11 alberghi
circa 40 ristoranti
14 treni notturni
5 treni diurni
1 volo interno
circa 100 tuk tuk, 20 taxi, 10 rikshaw
ed infine il dato più drammatico, 2 sole birre.
Era decisamente tempo di tornare.