Elogio dell'indifferenza

Creato il 02 dicembre 2011 da Zfrantziscu
Secondo Nicola Comerci, docente di Filosofia politica all'Università di Sassari è ancora attuale l'odio di Gramsci per gli indifferenti. Il giovane studioso gallurese ha fatto partecipi di questa sua certezza gli intervenuti ad un convegno del Pd sassarese dal titolo ammiccante: “Gramsci in jeans. La Sardegna, i giovani, la democrazia”. “Viviamo in una realtà politica in cui l'opinione dominante è “destra e sinistra sono uguali”. Un pensiero che dovremmo respingere perché uccide ogni tipo di impegno politico sul nascere”. Non so se Comerci stesso o, su un quotidiano, l'adorante resocontista aggiunge: “E che alla lunga ci impedisce di vedere la differenza tra vero e falso, fra giusto e sbagliato”. Non che la frase aggiunga granché al pensiero virgolettato del filosofo sassarese, e però lo definisce meglio. L'impegno politico, quello che ci porta a vedere dove sta il bene e dove il male, immagino, deve essere dunque ingabbiato o a destra o a sinistra. Una innovazione straordinaria e capace di attirare le masse, giovanili soprattutto, verso la partecipazione. Suppongo ci sia qualcuno investito dell'alto incarico, poi, di traghettare gli aspiranti all'impegno verso la spiaggia dei giusti e del vero o verso quella dei reprobi e dell'errore a secondo che uno si dichiari di destra (o di sinistra) o di sinistra (o di destra). Che ne farà il neo-Caronte di quanti (meschini loro) si dichiarano di centro o nazionalisti o indipendentisti? Quale sorte riserverà agli uccisori di ogni tipo di impegno politico? Temo per loro. E per me che, illudendomi di essere politicamente impegnato, mi ritrovo ad essere un “indifferente” degno di odio. Chi sa perché, ma di fronte a tanta sciocchezza mi andrebbe di scrivere un'elogio dell'indifferenza.

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