Un volto mi osserva: è immobile, ma i suoi occhi tremolano come fiammelle corteggiate dal vento. Ogni colore è silenzioso, si spegne, s'addormenta, e l'aria fonde i contorni, crea l'unità, abbatte il sentiero che si biforca.
E' la nebbia l'essenza che cerco quando sprofondo nei pensieri. Non la luce, non il sole, ma solo tenui bagliori confusi che si urtano l'un l'altro nella guerra della realtà. Quale porta migliore per la percezione del profondo? Anche un ruscello si ferma, ondeggia su e giù, a tratti pare perfino risalire il monte, mentre goccioline stanche si adagiano sulle foglie più terrene.
Non datemi la luce, non la voglio. Concedetemi la nebbia, con le sue movenze da cortigiana, con il suo silenzio che avvolge, con il suo canto che inebria come vino e si dissolve, affinchè mani troppo mordaci non possano mai cingerne gli eterei fianchi.
Un volto mi osserva: è immobile, ma i suoi occhi brillano, come argentei rami d'inverno screziati da iridescenti movenze di luce.
Related Stories
- Elogio della pioggia
- Rivista PASSPARnous n. XIII - Ott. 2013
- Amicizia e cavalli di Troia