![Else Lasker-Schüler:](http://m2.paperblog.com/i/160/1600356/else-lasker-schulerlultima-stella-L-X77nQ7.jpeg)
Il mio argenteo guardare stilla nel vuoto, mai presagii che la vita fosse cava. Sul mio raggio più leggero scivolo come su trame d’aria il tempo in cerchio, a palla, instancabile la danza mai danzò. Freddo serpente scatta il fiato dei venti, colonne di pallidi anelli salgono e crollano di nuovo. Che cos’è la silenziosa voglia d’aria, questa oscillazione sotto di me, quando io mi giro sopra i fianchi del tempo. Un lieve colore è il mio movimento ma mai baciò il fresco albeggiare, mai l’esultante fiorire di un mattino me. Si avvicina il settimo giorno – e la fine non è ancora creata. Gocce su gocce finiscono e si sfregano di nuovo, Nelle profondità barcollano le acque e si accalcano là e cadono a terra. Selvagge, scintillanti ebbre-braccia schiumano e si perdono e come tutto si accalca e si stringe nell’ultimo movimento. Più breve respira il tempo nel grembo dei Senza tempo. Arie vuote strisciano e non raggiungono la fine, e un punto diventa la mia danza nella cecità.