Magazine Cultura
Bene, bene... così come per la puntata dedicata all'inossidabile Bruce Springsteen, anche per Elvis c'è stato il trattamento da 'caciottari' (simpatia e rispetto per chi pratica davvero quella nobile arte) come solo la Rai sa offrire...pagando il canone. Mi sono perso la puntata del geniale Jimi Hendrix ma ora, dopo queste due 'perle' televisive credo, almeno con Jimi, di averla 'scampata'. Sono cresciuto a pane ed Elvis per 38 anni (ne ho 51), perciò con piacere ho appreso la notizia dell'inserimento del Re dei re in questo programma. Però, dopo aver visto la pochezza (...ad esser gentili) e soprattutto l'improvvisazione, l'approssimazione, le banalità, offerte a piene mani ai fan del Boss ho cominciato a temere per le sorti della puntata dedicata a Elvis Presley. Il super 'esperto' Carlo Massarini ha dato il suo generoso contributo 'cazzaro' dichiarando che Elvis, a parte un paio di concerti in Inghilterra -!!!- non si è mai esibito fuori dagli USA. Probabilmente gli inglesi hanno la memoria corta o quei fortunati presenti a questi (fantomatici) concerti sono già tutti morti e nessuno può, purtroppo, testimoniare. Guido Elmi, anche lui grande cultore del rock, da buon 'luminare' del settore ha 'regalato' la paternità di un antico traditional americano, See See Rider, nientemeno che ai bravi Creedence Clearwater Revival (bravi, appunto, ma ignari di aver creato quella celeberrima canzone). Il video di Are You Lonesome Tonight? registrato per uno show televisivo del 1968 (che lasciò a bocca aperta, tra i tanti, il compianto Jim Morrison ) è stato datato 1960, probabilmente si riferivano all'anno d’incisione e dell’ennesimo successo di vendita di quella meravigliosa interpretazione. Velo pietoso sulle pillole di comunicazione che ogni tanto comparivano nelle 'finestrelle azzurre': Heartbreak Hotel in classifica per la prima volta nel 1957 -!!!- - non male come svista: in pratica in tutto il 1956, Elvis non dovrebbe essere esistito, mentre proprio a partire da gennaio e proprio con Heartbreak Hotel, il 1956 lo ha visto scalare le classifiche di mezzo mondo e diventare il primo vero fenomeno musicale planetario, adorato da centinaia di milioni di persone ( gli stessi Beatles e Rolling Stones in quel periodo, per puri motivi anagrafici, erano ancora in preda alle pratiche onanistiche più che a prepararsi a diventare a loro volta leggende del rock e non solo). La stupefacente carriera di Elvis Presley, pietra miliare nella storia della musica moderna, Big Bang per ogni artista ‘arrivato dopo’ è stata sminuzzata con notiziette da gossip (dopo la separazione da Priscilla, Elvis ha ‘ospitato’ in casa sua 152 belle ragazze: ma che razza di notizia è? Vera, falsa, boh!; e poi scusate, cari genialoni di Mamma Rai, non potete non sapere che in Italia abbiamo il privilegio di avere colui che io considero il 2° (non me ne voglia il mio grande amico Seba) esperto mondiale di materie Presleyane – dopo il danese Ernst Jorgensen – ossia Sebastiano Cecere, autore tra l’altro di un’opera monumentale di quasi 800 pagine, libro unico nel suo genere, su tutta l’attività concertistica del Re. Ma il meglio, la perla, il motivo per cui è davvero valsa la pena stare svegli fino all'una e mezza di notte è stato lo ‘spot’ offerto a colui che proprio in questo articolo viene definito uno dei più famosi sosia italiani di Elvis. Ora, il signore in questione è un tipo simpaticissimo, niente da dire, e ovviamente, passare il tempo a divertire e divertirsi facendo il verso ad Elvis non è certo un reato e soprattutto non c’è proprio niente di male (anzi…); il paragone, però, mi sembra davvero eccessivo: a meno che non accettiate il fatto che anch'io, nel mio piccolo, sia uno dei più famosi sosia italiani di Brad Pitt (no, vi prego, non deludetemi…).
Testo Alessandro Bertolino / Foto Web
Il libro di Sebastiano Cecere citato nell'articolo è "ELVIS in concert 1945 - 1977", potete leggerne una recensione cliccando qui.
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