Los Angeles, 2154: l'umanità rimasta sulla Terra è una massa indistinta di criminali e di lavoratori, tutti controllati, per mezzo di androidi, da un'élite che da tempo si è trasferita su una stazione orbitante intorno al pianeta. La stazione ha un nome dal sapore classico: “Elysium”. Elysium è un mondo paradisiaco: la vegetazione lussureggiante circonda ville principesche dove vive la classe dirigente, al riparo da affezioni che una scienza medica avveniristica è in grado di debellare.
Un giorno un operaio con precedenti penali subisce un incidente nella catena di montaggio ed è esposto ad una dose letale di radiazioni. Gli rimangono più o meno cinque giorni di vita e l'unica tecnologia in grado di curarlo si trova su Elysium. Per arrivarci senza autorizzazione e senza che la navicella sia abbattuta prima dell'atterraggio, il protagonista deve scendere a patti con alcuni malfattori.
La pellicola si richiama ad una delle distopie cinematografiche più frequenti: la dicotomia tra oppressori ed oppressi in una società tecno-industriale. Le immagini si cristallizzano in uno scenario iperrealistico del nostro presente proiettato in un futuro appena dietro l’angolo.
Il regista, il sudafricano Neil Blomkamp, punta per lo più sul physique du rôle del protagonista, interpretato da un convincente Matt Damon, e su un intreccio nervoso, mentre la denuncia sociale non è molto caustica. La contestazione del sistema tende, infatti, a diluirsi nelle scene muscolose, secondo certi canoni della fantascienza deteriore alla “Terminator”: lo stesso eroe potenzia la sua forza con innesti cerebrali, introducendo nella produzione un’ambigua nota transumanista.
“E’ comunque interessante la visione che Blomkamp ha della Los Angeles del 2154, totalmente bilingue (inglese-spagnolo), quasi uguale a quella contemporanea nelle tecnologie e nella moda (veicoli volanti a parte), colma di rifiuti e di automi ubiqui.” (G. Niola)
“Elysium”, grattata via la patina futuribile, mira a riflettere la condizione attuale, con la profonda divaricazione tra un ceto elitario e la moltitudine degli sfruttati, afflitti dalla miseria e dalle malattie. Soprattutto marca la differenza tra un pianeta ridotto ad una sordida e polverosa baraccopoli e l’edenico buen retiro della stazione spaziale.
Non ci sorprenderà la noncuranza con cui la feccia globalista sta contaminando il globo: un rifugio dorato probabilmente è già pronto.
In uno scontro al fulmicotone tra il protagonista e gli uomini della security, il campione ribelle imbraccia un’arma automatica: sulla canna si legge “chemtrail”. L’apocalissi chimica ha l’algida esattezza di una parola scritta in caratteri squadrati, dove la lettera "T" ha le fattezze di una scia.
Scheda del film
ANNO: 2013
REGIA: Neill Blomkamp
SCENEGGIATURA: Neill Blomkamp
ATTORI: Matt Damon, Jodie Foster, William Fichtner, Alice Braga, Sharlto Copley, Diego Luna, Michael Shanks, Carly Pope, Faran Tahir, Talisa Soto, Ona Grauer, Wagner Moura, Jose Pablo Cantillo, Adrian Holmes, Maxwell Perry Cotton, Terry Chen.
FOTOGRAFIA: Trent Opaloch
MONTAGGIO: Julian Clarke
PAESE: Stati Uniti
DURATA: 109 minuti
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