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Emergenza alluvioni, ecco i consigli dei geologi italiani

Creato il 28 dicembre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante

Negli scorsi giorni l’Italia ed anche l’Europa del Nord sono state flagellate dal maltempo, ecco come comportarsi in caso di emergenza.

L'alluvione di Cardé, in provincia di Cuneo nel 2009

L’alluvione di Cardé, in provincia di Cuneo nel 2009

A distanza di poco più di un mese dall’alluvione che ha colpito la Sardegna, i geologi sottolineano ancora una volta l’importanza e la necessità di un radicale piano di informazione aperto ai cittadini e per questo hanno messo a punto 11 regole buon comportamento.

In caso di alluvione, secondo Vittorio D’Oriano, vicepresidente del Consiglio nazionale dei geologi, “prima di tutto dobbiamo: essere consapevoli che la prima ‘cosa’ da mettere in salvo è la vita; attardarsi per salvare un quadro, la foto di famiglia, l’atto di proprietà della casa, potrebbe esporre chiunque a situazioni pericolosissime e a guai irreparabili. La forza dell’acqua è, salvo eccezioni, quasi sempre elevata, pensare di contrastarla quando non efficacemente organizzati espone a rischi”.

Ecco quindi le 11 regole: 1. Interrompere l’erogazione dell’energia elettrica e l’erogazione del gas se centralizzato, chiudere le bombole di gas degli impianti individuali; 2. Non usare gli ascensori; 3. salire ai piani alti e mai scendere negli scantinati per nessun motivo; 4. non avventurarsi nelle strade allagate a piedi o con qualsiasi mezzo di locomozione; 5. se sorpresi dalla piena lungo una strada entrare nel primo portone aperto e salire ai piani superiori senza forzare in alcun modo la corrente. E ancora: 6. se sorpresi dalla piena in auto abbandonare immediatamente l’auto e portarsi nell’edificio più vicino raggiungendo i piani più alti; 7. non accedere ai sottopassi, anche quando sembrano asciutti, se non dopo essersi accertati dell’assenza di pericolo; 8. non attraversare ponti anche quando la lama d’acqua che li sormonta sembra modesta; 9. evitare di spostarsi lungo strade allagate; 10. non trattenersi lungo gli argini dei fiumi o sui ponti; 11. evitare di abbandonare un luogo sicuro per raggiungere amici o conoscenti.

Secondo D’Oriano, infine, “è necessario, almeno per i centri abitati procedere a realizzare mappe del rischio di alluvione in relazione alle diverse quantità di precipitazioni attese o ipotizzabili in modo da discriminare con certezza le une dalle altre a grande scala 1/1000 o 1/2000″.

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