Emergenza Cina: nebbia di smog “Da giorni non possiamo vedere il sole”

Allarme inquinamento nella Cina settentrionale. Un’intera area metropolitana è ormai avvolta da una nebbia di smog. Le autorità hanno deciso la cancellazione dei voli, chiusura di scuole e autostrade ed è stato chiesto a Pechino di intervenire. I cittadini costretti a girare con le mascherine.

Voli cancellati, disagi per il trasporti, traffico in tilt, persone costrette a girare per le strade con le mascherine. E’ allarme per la densa nebbia che ha avvolto alcune zone della Cina settentrionale. A causarla, non come potrebbe sembrare normale, le condizioni atmosferiche, bensì: lo smog. Epicentro di questo scempio, l’area attorno alla città di Harbin, dove si registra una visibilità media inferiore ai 50 metri (anche se nei punti più critici si scende a pochi metri) e dove il particolato nell’aria ha raggiunto valori 40 volte superiori alle soglie di sicurezza internazionali. Una vera e propria emergenza, che ha portato le autorità locali ha stoppare gli aerei in partenza e in arrivo, a chiudere autostrade e scuole per non mettere in pericolo l’incolumità dei cittadini.

“Da ore non riuscivo a vedere nulla al di fuori della finestra del mio appartamento. Allora ho pensato: sta nevicando forte”, ha riferito un residente, ai media locali. “Poi mi sono reso conto che non era la neve, ma lo smog”. Risultato: “Da giorni ormai non vediamo la luce del sole”. Non solo: negli ospedali si moltiplicano senza sosta i casi di asma e di altre patologie legate alla respirazione. Di qui l’appello al governo centrale di Pechino a correre ai ripari, decretando un giro di vite nei confronti degli stabilimenti industriali, come del resto previsto dal recente piano di tutela ambientale nazionale che mira a diminuire sensibilmente le emissioni nel Paese (uno dei più inquinati del mondo) entro il 2017.