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Emergenza cinghiale, il parco del Pollino convoca il mondo agricolo

Creato il 02 febbraio 2012 da Ecodibasilicata

Un incontro per condividere le azioni messe in campo dall’Ente Parco per affrontare l’emergenza Cinghiale e i danni alle produzioni del territorio del Parco da essa derivanti. Lo hanno convocato per venerdì 3 Febbraio, alle ore 10,30, presso la sede dell’Ente, a Rotonda (PZ), il presidente del Parco, Domenico Pappaterra e quello della Comunità del Parco, Sandro Berardone.
All’incontro sono stati invitati a partecipare: Confagricoltura, Unione Provinciale Agricoltori, Confederazione Italiana Agricoltori, Coldiretti di Calabria e Basilicata nonchè il CTA del CFS di Rotonda, l’A.R.S.S.A. Calabria e l’A.L.S.I.A. Basilicata.
Nella lettera di convocazione, i due presidenti ricordano che l’Ente, «in merito al controllo della presenza del cinghiale (Sus scrofa) sul territorio, sta cercando di attuare tutte le possibile tecniche che hanno come finalità quella di ridurre l’impatto sulle attività umane e quella di sperimentare tecniche per il controllo numerico della specie. Tutto ciò allo scopo – scrivono Pappaterra e Berardone – di diminuire il “conflitto” con le attività produttive (soprattutto alle coltivazioni) presenti nel territorio del Parco che, specie negli ultimi periodi, si sta presentando come un vero e proprio problema sociale».
I due presidenti ricordano che per effettuare l’azione di «controllo numerico della specie» l’Ente ha approvato nel mese di Aprile 2011 «un Piano di controllo del cinghiale che prevede interventi con entrambi i sistemi, oramai diffusi, di cattura e di abbattimento selettivo, entrambi previsti nelle normative di riferimento e da attuare nel rispetto delle linee guida del Ministero dell’Ambiente». Successivamente il Consiglio direttivo dell’Ente Parco, anche a seguito dei fatti accaduti lo scorso Settembre, ha approvato un documento con il quale vengono tracciate le linee guida messe in campo dall’Ente per affrontare il problema. «Tra le varie azioni previste» dal documento, rilevano Pappaterra e Berardone, «si prevede il coinvolgimento diretto di figure pubbliche e private del mondo agricolo allo scopo di facilitare i rapporti tra le istituzioni ed i cittadini. Durante la Comunità del Parco del 30 Settembre 2011 – concludono i due amministratori – si è ribadita, tra le altre cose, la necessità di coinvolgere i soggetti attivi del territorio per fronteggiare il problema». Da qui l’incontro di venerdì.
ROBERTO FITTIPALDI

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