Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha convocato per domenica a Bruxelles un vertice con i leader dei Paesi balcanici e del Centro Europa per discutere dell’”emergenza nei Paesi che si trovano lungo la rotta dei flussi migratori dei Balcani occidentali”. Emergenza, si legge in una nota della Commissione, per la quale “c’è bisogno di una maggiore cooperazione, di consultazioni più estese e di un’immediata azione operativa”.
(mashable.com)
Emergenza migranti nei Balcani, Junker convoca domenica il summit: “Cooperazione, confronto ed efficacia”. L’incontro, a livello di capi di Stato e di governo, si terrà a Bruxelles dalle 16 alle 19 e sarà seguito da una cena di lavoro nella sede della Commissione, prosegue la nota, nella quale si specifica che “l’obiettivo della riunione sarà di concordare conclusioni comuni operative che possano essere immediatamente applicate”.
Al vertice parteciperanno i leader di Austria, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Germania, Grecia, Ungheria, Romania, Serbia e Slovenia. Invitati anche il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, il premier lussemburghese Xavier Bettel, nella sua veste di presidente di turno dell’Ue, e l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, oltre a rappresentanti dell’Easo e di Frontex.
Il Parlamento sloveno ha intanto emendato la legge per difendere il Paese e dispiegare immediatamente i soldati al confine con la Croazia, per frenare l’arrivo di massa dei rifugiati. Il governo aveva presentato al Parlamento la richiesta di una veloce modifica della legge affinché l’esercito sloveno potesse sostenere la polizia nel contenere il flusso migratorio.
Per il momento, il dispiegamento militare lungo il confine con la Croazia, di 670 chilometri, è limitato a tre mesi. Ieri sono entrati nel Paese circa 9mila rifugiati. Tuttavia, la Slovenia afferma che può consentire l’ingresso quotidiano di al massimo 2.500 rifugiati, registrarli e portarli poi in Austria. L’esercito sloveno è composto solo da 7mila soldati. (ADNKRONOS)