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Emergenza tir a messina: visicaro scrive a cacciola e ferlisi

Creato il 06 febbraio 2014 da Antonella Di Pietro @Antonella_Di_Pi
EMERGENZA TIR A MESSINA: VISICARO SCRIVE A CACCIOLA E FERLISI
In una lettera inviata da Saro Visicaro, presidente del Comitato La Nostra Città all’assessore alla Mobilità Urbana, Gaetano Cacciola e al Gen. Calogero Ferlisi, avente per oggetto l'emergenza Tir a Messina, si legge: 
"Le ennesime operazioni di dragaggio nell’approdo di Tremestieri, iniziate nei giorni scorsi, si protrarranno ancora per qualche settimana. Tale situazione peggiora ancora di più la già precaria condizione del traffico urbano. L’efficacia delle ordinanze, che avrebbero dovuto limitare il transito dei mezzi pesanti, si è oltretutto dimostrata insignificante. A fronte di tale situazione non abbiamo riscontrato, da parte dell’amministrazione comunale, alcun provvedimento immediato che, in qualche modo, garantisse la sicurezza dei cittadini e una regolamentazione dei flussi di traffico da e per gli approdi. Il guasto all’autocisterna che ha causato la fuoriuscita di zolfo fuso sulla tangenziale avrebbe potuto avere più tragiche conseguenze se fosse avvenuto dentro la città".
"Ci sembra di tutta evidenza  - prosegue la nota - che la mancanza di provvedimenti urgenti e adeguati (transito per fasce orarie; rigido controllo del rispetto del codice della strada, organizzazione di aree di stoccaggio in prossimità degli approdi) oltre a configurare omissione di atti dovuti rappresenti una esplicita ammissione di impotenza nella gestione del delicato sistema del traghettamento nello Stretto di Messina. Così come la mancanza di strategia e di esercizio del ruolo istituzionale rappresentativo nella dismissione operata da RFI finisce con il favorire la evidente manipolazione del mercato dei servizi di trasporto pubblico-privato". 
"Il Comitato La Nostra Città, nell’auspicare un adeguato impulso dell’Amministrazione comunale nella tutela dei diritti dei cittadini e nell’instaurazione di un sistema di responsabilità dei rischi secondo cui è finanziariamente responsabile colui che provoca il rischio (autotrasportatore e/o società di traghettamento e/o ente concessore degli approdi di imbarco e sbarco), chiede un programma di misure atte a fronteggiare un’emergenza che si prospetta ancora lontanissima dall’essere risolta".

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