Emigrare all’estero per trovare lavoro, il nuovo trend per i giovani italiani

Creato il 19 dicembre 2012 da Yellowflate @yellowflate

Il clima politico italiano e la crisi economica che il Bel Paese sta vivendo, stanno contribuendo ad alimentare il fenomeno della fuga di cervelli dall’Italia. Negli ultimi anni il numero degli italiani all’estero sta aumentando moltissimo, in quanto stati come la Germania, la Gran Bretagna e la Svizzera vengono visti come la miglior soluzione per trovare lavoro dopo gli studi. In Italia le aziende che assumono sono sempre di meno. Il paese ha un sistema fiscale molto rigido che non attrae investimenti esteri, oltre a questo la forte burocrazia e la mancanza di incentivi, ostacola le aziende dalla creazione di sedi in Italia e quindi dal creare occupazione per il nostro paese. In Italia la disoccupazione giovanile è molto alta e questo sta spingendo i giovani ad emigrare all’estero. Inoltre, i contratti a tempo indeterminato sono considerati un lusso, concesso dopo mesi o meglio anni di stage non retribuiti.
Un fattore allarmante sta nel fatto che il fenomeno di emigrazione non riguarda solo l’Italia meridionale, ma anche regioni come Lombardia e Veneto, che dimostrano che nonostante il loro livello di industrializzazione sia altissimo, non ci sono abbastanza chance per i giovani di trovare un lavoro.
Tra gli stati che offrono maggiori opportunità ci sono la Germania, la metà preferita, in quanto non solo si trova vicina all’Italia, ma l’economia è molto solida e gli stipendi sono nettamente più alti che nel resto dell’Europa. In Europa, un’altra meta che viene considerata è la Gran Bretagna, che sebbene stia vivendo difficoltà economiche, continua ad offrire opportunità ai giovani. Inoltre il fatto che si parli inglese, aiuta gli studenti ad integrarsi maggiormente rispetto che in altri stati come la Germania, dove una conoscenza del tedesco è necessaria. Tra le mete al di fuori dell’Europa, gli Stati Uniti sono la meta più ambita, ma le politiche in tema di visto, rendono difficile stabilizzarsi nel lungo termine e trovare un lavoro. Lo stesso discorso vale per l’Australia, che richiede un working holiday visa, ovvero un visto turistico che permette di lavorare per un periodo massimo di un anno.
Prima di partire il consiglio è quello di iniziare in anticipo a cercare lavoro, su internet molto spesso ci sono offerte molto aggiornate, anche per “italian speaker”. La ricerca del lavoro può così diventare molto più semplice.


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