Emilia e oltre

Creato il 22 maggio 2013 da Webnewsman @lenews1

Dopo aver visto in televisione le immagini relative al tornado che ha devastato buona parte di Oklahoma City, ho fatto un giro sui siti americani per verificare che risonanza avesse la catastrofe. Mi ha colpito il grande numero di iniziative che spronavano la popolazione a farsi sentire con messaggi invitanti come il seguente: “Se tu oppure qualcuno che conosci siete stati colpiti dal tornado a Oklahoma, vogliamo sentire la vostra voce raccontarci che cosa sta succedendo laggiù. Mandate le vostre storie e testimonianze; fateci avere foto, video e qualsiasi cosa vogliate condividere. Includete un numero telefonico se vorreste essere intervistati. Precisate se volete mantenere l’anonimato.” Espresso così l’invito sembra fatto apposta per rassicurare la gente di modo che non abbia remora a farsi vedere. D’altronde perché chi ha bisogno d’aiuto, si dovrebbe nascondere? A queste iniziative fanno ecco le parole del Presidente Obama che con solito fare statunitense ha tuonato: “Come Nazione… Le nostre preghiere vanno alla gente di Oklahoma oggi, e noi supporteremo quelle preghiere con fatti per tutti il tempo necessario”. Non molto diverse dalla promessa fatta oggi ai Milanesi dal Ministro Alfano, dopo la rapina spettacolare e violenta in una gioielleria del Centro della città meneghina come fanno i grandi Leader in queste Occasioni.

Il mio pensiero è andato a chi ha avuto la peggio nel terremoto che mi ha svegliato un anno fa nel centro di Pavia e che come venni a sapere poco dopo aveva seminato morte e desolazione in Emilia. Quasi come il sisma che mi aveva definitivamente allontanato da L’Aquila tre anni prima. Ho pensato alla gente che si batte ancora per farsi ascoltare e magari avrebbe avuto piacere a essere invitata pubblicamente. In Emilia e in Abruzzo parecchi sono ancora delusi per il seguito che ha avuto la gestione del disastro naturale.

Ma dopo tanta tristezza e con tante promesse sterili, è bene far presente che come ha detto l’Assessore Regionale alla scuola Patrizio Bianchi “l’Emilia oggi è un laboratorio aperto sia nel campo dell’edilizia scolastica che nella didattica. In pochi mesi si sono utilizzate tutte le tecnologie disponibili per costruire scuole sicure, innovative e sostenibili e allo stesso tempo si sono sviluppate metodologie innovative per fare buona scuola anche affrontando le difficoltà e i traumi causati dal sisma. Un patrimonio di innovazione che ora, superata l’emergenza, crediamo debba essere condiviso e messo a disposizione delle altre scuole e del paese”… Avanti cosi!


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