Di Grazia Serao. E’ stata spostata a martedì prossimo la direzione del Partito Democratico. La riunione avrebbe dovuto tenersi già nella giornata di domani ma, complice la bufera che s’è scagliata sul partito in Emilia, si è saggiamente optato per lo slittamento.
Alla base della decisione vi è invero anche la possibilità che la plenaria del parlamento per l’elezione dei giudici costituzionali e dei membri del Consiglio superiore della magistratura si concluda oggi con un nulla di fatto e che dunque venga spostata a domani.
Dopo il ritiro del deputato renziano Matteo Richetti dalla corsa alle primarie per le Regionali dell’Emilia Romagna, a seguito delle accuse per peculato che lo hanno visto coinvolto, si aprono per i vertici del Pd nuove ed interessanti prospettive.
In Emilia si cerca di risolvere nel migliore dei modi lo scandalo, ricorrendo ad un piano B. E’ probabile infatti che la matassa sarà sciolta ‘dall’alto’, con Renzi che potrebbe imporre un proprio candidato alla presidenza della giunta regionale. La cerchia dei papabili è abbastanza ristretta: Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, e Daniele Manca.
Fuori dai giochi invece Romano Prodi, come ha confermato il suo stesso ufficio stampa in un comunicato: “Ogni ipotesi relativa a un coinvolgimento del presidente Romano Prodi nella partita della presidenza della giunta regionale dell’Emilia-Romagna è totalmente destituita di fondamento. Il presidente chiarisce di non essere disponibile a nessun incarico, nazionale o locale”.