Fonte: Go-bari.it
Bari - Non ha tradito le aspettative la seconda puntata della nuova trasmissione di Orgogliobarese.it: l'Ex con Orgoglio, ovvero l'indimenticata gloria del Bari calcio presente in studio, Emiliano Bigica ha voluto chiarire numerosi punti lasciati in sospeso e mai chiariti del suo addio al capoluogo pugliese.
Rispondendo alle domande dei "padroni di casa" Nicola Lucarelli e Valentina Mazzilli, e a Marco Beltrami di Go-Bari.it, l'ex centrocampista e Capitano biancorosso non ha perso l'occasione di togliersi numerosi sassolini dalla scarpa. Prima di tutto Bigica ha voluto fare il punto su quelli che furono i reali motivi del suo addio alle sponde baresi: "Io e Lorenzo Amoruso fummo costretti a lasciare Bari. La società ci volle cedere per far cassa. Sono passati tanti anni ma voglio chiarire questo aspetto. Non dimenticherò mai la brutta accoglienza che i tifosi del Bari riservarono a me e Amoruso al nostro ritorno a Bari con la maglia della Fiorentina, è stato un giorno bruttissimo per noi baresi essere fischiati ed offesi nel proprio stadio e nella nostra città. Ma i tifosi baresi non sapevano la verità e hanno creduto alle bugie della società! La nostra intenzione era quella di rimanere a Bari e diventare grandi con la maglia biancorossa,ma non ce l'hanno permesso! Sono un tifoso del Bari e continuerò a voler bene a quella maglia e alla città".
Il buon Emiliano, pezzo pregiato dell'allora calciomercato, purtroppo nonostante il passaggio all'ambiziosa Fiorentina, dovette fare i conti con una serie di "incidenti di percorso": "A Firenze ho giocato a corrente alternata e ho fatto scelte sbagliate.Poi sono andato al Napoli e lì ho subito un grave infortunio che ha dato il via al mio calvario con tanti problemi fisici, cosi a soli 33 anni ho appeso le scarpe al chiodo!".
Conclusa l'esperienza da calciatore, il mediano, innamorato del calcio, ha intrapreso la carriera da allenatore: "Si, alleno in Eccellenza e sono un tecnico che ama far giocare bene la propria squadra,magari palla a terra. Sono in una società ambiziosa, ben organizzata e che vuole crescere, nei campionati dilettantistici non è facile!".
Il Bari tra passato e presente, tra corsi e ricorsi storici: il neo tecnico del Verbania ha anche guidato, con la fascia di capitano al braccio, il primo Bari di Beppe Materazzi che ottenne un'inaspettata promozione in A. Una squadra che come quella attuale aveva tra le sue fila numerosi giovani: "La società fece una scelta coraggiosa e si affidò a giovani che provenivano dalla C, ma c'erano anche giocatori esperti come Nuccio Barone,Igor Protti ,Sandro Tovalieri o Angelo Alessio. Era un mix vincente dove noi giovani abbiamo appreso esperienza dai calciatori piu' navigati mentre loro si sono fatti coinvolgere dal nostro entusiasmo.Ricordo che nell'ultima gara del campionato precedente al nostro arrivo,in casa con la Cremonese, c'erano solo 180 paganti.L'anno dopo riportammo entusiasmo e gente allo stadioi!"
Bigica alla luce della sua esperienza sui campi, nella doppia veste di giocatore e di allenatore, ha voluto dire la sua anche sull'attuale compagine di Torrente: "Credo che Torrente sia stata la scelta giusta.L'ho incontrato un paio di volte a livello di allievi nazionali e ho avuto buone impressioni,è un uomo di calcio.Angelozzi ha allestito una buona rosa ma credo che sarà difficile puntare alla promozione visto che ci sono delle vere e proprie corazzate come Samp,Torino e Padova.Mi fa piacere constatare che ci siano stati dei cambiamenti anche a livello giovanile,dove sono stati richiamati ex calciatori tra cui il mio amico Massimiliano Tangorra".
Sicuramente a giudizio dell'attuale tecnico del Verbania, c'è tanto da lavorare in casa biancorossa: risulta impietoso infatti il confronto calcistico tra Bari e Novara dal punto di vista dell'organizzazione e programmazione: "La prima cosa fatta dalla nuova proprietà del Novara è stata quella di creare le strutture:dai campi d'allenamento delle giovanili sino alle strutture per la prima squadra.A Bari c'è sempre stata improvvisazione e poca chiarezza verso i tifosi.Non si è mai avuto il coraggio di dire quali erano i programmi e quasi mai si sono mantenute le promesse!"
Emiliano Bigica comunque porta Bari nel cuore e nel caso un giorno arrivasse una chiamata per la panchina biancorossa è superfluo chiedersi cosa risponderebbe, proprio lui che vorrebbe comunque vedere più baresi nell'undici del capoluogo: "Sarebbe bello vedere in prima squadra giocatori provenienti dal settore giovanile.Bisognerebbe puntare su ragazzi che hanno voglia d'imporsi e buttarli nella mischia!Allenare il Bari sarebbe fantastico,specie per un barese come me.Inutile dire che a Bari verrei a piedi!"
Marco Beltrami
Magazine Sport
Emiliano Bigica: ecco la verità sull'addio al Bari
Creato il 21 settembre 2011 da Lunastorta79 @marcobeltrami79
Fonte: Go-bari.it
Bari - Non ha tradito le aspettative la seconda puntata della nuova trasmissione di Orgogliobarese.it: l'Ex con Orgoglio, ovvero l'indimenticata gloria del Bari calcio presente in studio, Emiliano Bigica ha voluto chiarire numerosi punti lasciati in sospeso e mai chiariti del suo addio al capoluogo pugliese.
Rispondendo alle domande dei "padroni di casa" Nicola Lucarelli e Valentina Mazzilli, e a Marco Beltrami di Go-Bari.it, l'ex centrocampista e Capitano biancorosso non ha perso l'occasione di togliersi numerosi sassolini dalla scarpa. Prima di tutto Bigica ha voluto fare il punto su quelli che furono i reali motivi del suo addio alle sponde baresi: "Io e Lorenzo Amoruso fummo costretti a lasciare Bari. La società ci volle cedere per far cassa. Sono passati tanti anni ma voglio chiarire questo aspetto. Non dimenticherò mai la brutta accoglienza che i tifosi del Bari riservarono a me e Amoruso al nostro ritorno a Bari con la maglia della Fiorentina, è stato un giorno bruttissimo per noi baresi essere fischiati ed offesi nel proprio stadio e nella nostra città. Ma i tifosi baresi non sapevano la verità e hanno creduto alle bugie della società! La nostra intenzione era quella di rimanere a Bari e diventare grandi con la maglia biancorossa,ma non ce l'hanno permesso! Sono un tifoso del Bari e continuerò a voler bene a quella maglia e alla città".
Il buon Emiliano, pezzo pregiato dell'allora calciomercato, purtroppo nonostante il passaggio all'ambiziosa Fiorentina, dovette fare i conti con una serie di "incidenti di percorso": "A Firenze ho giocato a corrente alternata e ho fatto scelte sbagliate.Poi sono andato al Napoli e lì ho subito un grave infortunio che ha dato il via al mio calvario con tanti problemi fisici, cosi a soli 33 anni ho appeso le scarpe al chiodo!".
Conclusa l'esperienza da calciatore, il mediano, innamorato del calcio, ha intrapreso la carriera da allenatore: "Si, alleno in Eccellenza e sono un tecnico che ama far giocare bene la propria squadra,magari palla a terra. Sono in una società ambiziosa, ben organizzata e che vuole crescere, nei campionati dilettantistici non è facile!".
Il Bari tra passato e presente, tra corsi e ricorsi storici: il neo tecnico del Verbania ha anche guidato, con la fascia di capitano al braccio, il primo Bari di Beppe Materazzi che ottenne un'inaspettata promozione in A. Una squadra che come quella attuale aveva tra le sue fila numerosi giovani: "La società fece una scelta coraggiosa e si affidò a giovani che provenivano dalla C, ma c'erano anche giocatori esperti come Nuccio Barone,Igor Protti ,Sandro Tovalieri o Angelo Alessio. Era un mix vincente dove noi giovani abbiamo appreso esperienza dai calciatori piu' navigati mentre loro si sono fatti coinvolgere dal nostro entusiasmo.Ricordo che nell'ultima gara del campionato precedente al nostro arrivo,in casa con la Cremonese, c'erano solo 180 paganti.L'anno dopo riportammo entusiasmo e gente allo stadioi!"
Bigica alla luce della sua esperienza sui campi, nella doppia veste di giocatore e di allenatore, ha voluto dire la sua anche sull'attuale compagine di Torrente: "Credo che Torrente sia stata la scelta giusta.L'ho incontrato un paio di volte a livello di allievi nazionali e ho avuto buone impressioni,è un uomo di calcio.Angelozzi ha allestito una buona rosa ma credo che sarà difficile puntare alla promozione visto che ci sono delle vere e proprie corazzate come Samp,Torino e Padova.Mi fa piacere constatare che ci siano stati dei cambiamenti anche a livello giovanile,dove sono stati richiamati ex calciatori tra cui il mio amico Massimiliano Tangorra".
Sicuramente a giudizio dell'attuale tecnico del Verbania, c'è tanto da lavorare in casa biancorossa: risulta impietoso infatti il confronto calcistico tra Bari e Novara dal punto di vista dell'organizzazione e programmazione: "La prima cosa fatta dalla nuova proprietà del Novara è stata quella di creare le strutture:dai campi d'allenamento delle giovanili sino alle strutture per la prima squadra.A Bari c'è sempre stata improvvisazione e poca chiarezza verso i tifosi.Non si è mai avuto il coraggio di dire quali erano i programmi e quasi mai si sono mantenute le promesse!"
Emiliano Bigica comunque porta Bari nel cuore e nel caso un giorno arrivasse una chiamata per la panchina biancorossa è superfluo chiedersi cosa risponderebbe, proprio lui che vorrebbe comunque vedere più baresi nell'undici del capoluogo: "Sarebbe bello vedere in prima squadra giocatori provenienti dal settore giovanile.Bisognerebbe puntare su ragazzi che hanno voglia d'imporsi e buttarli nella mischia!Allenare il Bari sarebbe fantastico,specie per un barese come me.Inutile dire che a Bari verrei a piedi!"
Marco Beltrami
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