Zola con il celebre “J’Accuse” accellera l’esplosione della verità e della giustizia, non solo in Francia
Titolo: Emilio Zola
Regia: William Dieterle
Cast: Paul Muni, Gale Sondergaard, Joseph Schildkraut, Gloria Holden
Protagonisti: Scrittori, Celebrità
Materia: Biografia
Energia: Ricerca della verità, Processi, Senso di Giustizia
Spazio: Parigi
Tempo: 1800
Zola e Cezanne vivono in povertà tra la popolazione, artisti bohemien felici.
Zola scrive della parigi degli umili cosi i uoi scritti sono considerati sovversivi.
Il romanzo Nana, la storia di una prostituta, ha un tale successo che da indigente diventa benestante e ben presto, romanzo dopo romanzo, ricco.
Il suo modo di scrivere si è piegato al dio denaro e Cezanne lo abbandona.
Ormai anziano e benestante pantofolaio, gli viene proposto un caso disperato dalla moglie di un militare accusato ingiustamente di tradimento e spionaggio.
Alfred Dreyfus è stato immolato per coprire la verità e quando la sua innocenza era stata successivamente provata, lo Stato maggiore Francese aveva insabbiato il tutto per non provocare uno scandalo e per non gettare fango sui militari.
Zola sfida i poteri dello stato e dell’esercito per portare alla luce il caso Dreyfus, cosi che la Francia possa dare voce alla sua opinione e scrive una lettera aperta al presidente della repubblica, il “J’accuse” contro i vertici militari.
Le istituzioni lo portano a processo mantenendo la loro linea di omertà sullo stato maggiore militare.
A procesdso la giuria influenzata a dovere è chiamata a condannare Zola e salvare la Francia, Zola nella sua arringa conclusiva dice ai giurati che per salvare veramente la Francia non permettano che un innocente paghi al posto do un colpevole.
Condannato ad un’anno di prigione Zola viene convinto a fuggire a Londra dove continuare la sua lotta da giornali londinesi.
Ben presto la verità verrà fuori ma Zola non vedrà mai la riabilitazione di Dreyfus perchè morirà in casa a causa del monossido di carbonio emesso da una stufa.
Ognuno serve il suo paese a modo suo: qualcuno con la spada altri con la penna, questa è il motto dell’anziano Zola che ritrovato vigore e motivazione giovanili lotta con tutte le sue energie e tutta la sua dialettica contro il marcio che ha contagiato gli alti poteri militari.
Il film, considerato che siamo nel 1937, è un’ottima ricostruzione della vicenda convincente e incalzante soprattutto nella parte finale.
Ha vinto l’Oscar come miglior film per il 1937.
Voto Finale: Accettabile
Frase del Film: La verità è in marcia e nessuno può fermarla.