Magazine Poesie

Emily Elizabeth Dickinson (1830-1886)

Da Paolo Statuti
Emily Dickinson

Emily Dickinson

Tre poesie sulla Natura tradotte da Paolo Statuti

C’è un altro cielo…
C’è un altro cielo,
Sempre bello e sereno,
E là il sole ha una diversa luce,
Per quanto possa essere buio;
Lascia che i boschi si secchino, Austin,
Lascia che i campi tacciano –
Qui c’è un piccolo bosco,
E le sue foglie sono sempre verdi;
Qui c’è un giardino più luminoso,
Dove non c’è mai la brina;
Nei suoi fiori sempre freschi
Io sento chiaro il ronzio dell’ape:
Ti prego, fratello caro,
Vieni nel mio giardino!

“Natura” è ciò che vediamo…

“Natura” è ciò che vediamo –
La collina – il meriggio –
Lo scoiattolo – l’eclissi – il calabrone –
Ma no – la natura è il cielo –

Natura è ciò che sentiamo –
L’uccellino – il mare –
Il tuono – il grillo –
Ma no – la natura è l’armonia –

Natura è ciò che conosciamo –
Ma non possiamo esprimere –
La nostra saggezza è impotente
Di fronte alla sua semplicità.

C’è una luce in primavera…

C’è una luce in primavera
Non presente nell’anno
In nessun altro momento –
Quando marzo giunge con affanno

Sopra i campi solitari
Un colore si distende
Che la scienza non può intendere
Ma la natura umana sente.

Si attarda sopra il prato,
Mostra l’albero più lontano
Sopra il più lontano pendio
Quasi ti parla pian piano.

Poi quando gli orizzonti si muovono
O i meriggi si allontanano
Senza la formula del suono
Esso ci lascia e noi restiamo –

Una qualità della perdita
Turba l’animo contento
Come un improvviso commercio
Contamina un sacramento.

(C) by Paolo Statuti



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