Il quotidiano turco Radikal ha citato ieri la posizione dello Human Rights Watch riguardo l’atteggiamento dell’Unione Europea nei confronti della Turchia e del suo ingresso. Emma Sinclair-Webb, esperta della situazione turca, ha segnalato come l’atteggiamento negativo di certi Paesi europei nei confronti dell’adesione della Turchia all’UE mini gli sforzi del governo turco per introdurre le riforme di cui ha bisogno il Paese.
Questo si riallaccia direttamente con ciò che la vice-presidente del senato italiano Emma Bonino ha sottolineato durante la conferenza sulla società turca al Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente (CIPMO), cioè che l’Europa sarebbe caduta nella trappola della Repubblica di Cipro, perché certi stati nascondendosi dietro alla situazione anomala cipriota hanno come unico fine quello di dire “no”.
E questa situazione influisce sulla sfiducia che ormai la Turchia prova nei confronti dell’Unione Europea. Purtroppo sono poche le voci che si alzano per criticare l’atteggiamento del “due pesi, due misure” dell’Unione Europea. E il lato più critico della faccenda è il circolo vizioso dell’utilizzo di certa politica delle irrazionali paure dei cittadini. Difficile in un ambiente del genere far capire alla gente che i veri scontri non sono fra civiltà, ma fra chi vuole una politica basata sul dialogo e chi no.