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Emma ed il tempo da concedere al suo processo di maturazione – di Fabio Fiume

Creato il 15 luglio 2013 da Halixa @Halixa
Emma Marrone album

Emma Marrone album

Una manciata di anni di carriera ma già diversi album, 4 con l’esattezza, come a battere il ferro finchè caldo direbbero i maligni, come a non risparmiarsi dopo tanta attesa dicono quelli a favore. Stiamo parlando di Emma, la cantante ( e da poco anche autrice ) salentina, che si è ritagliata un posto d’onore tra le realtà discografiche dell’ultimo lustro, pubblicando si tanto, ma anche vendendo altrettanto. Pure questo ultimo lavoro, intitolato significativamente “Schiena”, che è la parte del corpo atta a sostenere e sopportare i pesi , (e di certo qualche pressione mediatica la nostra ultimamente l’ha avuta ) dopo circa due mesi è già certificato Disco di Platino, giusto per non smentirsi. Per “Schiena” Emma ha cambiato non poche cose, iniziando dalla gestazione più lunga del lavoro, per il quale ha dato sfogo anche alla sua dote di autrice per un paio di tracce, fino alla location in cui è stato definito e registrato, cambiata nella più arrembante Milano, rispetto alla rassicurante e casalinga Roma. Anche il team di autorale è in parte cambiato, con un ridimensionamento, non malvagio a dire il vero, della coppia Camba/Coro, in “Schiena” presente solo per la trascurabile “Ma che vita fai” e l’assenza totale di Kekko Silvestre, che più volte aveva donato alla collega diversi brani resi poi successi. Essi sono assenti o quasi come autori ma stranamente non nelle intenzioni interpretative di Emma, che ad esempio in “Se rinasci”, scritta dal fine Niccolò Agliardi, tende a “cambizzare”, mentre in “1, 2. 3.” è l’arrangiamento a ricordare alcuni up tempo “tangheri” in stile Modà; cose tipo “Malinconico a metà” per intenderci. Per alcuni che vanno, ovviamente altri arrivano, ma non tutto appare riuscito; ad esempio Fabrizio Moro ivi scrive “La mia felicità”, che però non ha la stessa forza dei brani dati a Noemi, mentre Nesli, di cui eppur parliamo sempre meravigliosamente bene, dona alla nostra, dopo longevi scambi di complimenti via social che hanno anche indotto a malignità gossippare, una “Dimentico tutto” che pur dal discreto testo “peace & love”, appare nota stonata tra le interpretazioni della passionale e trascinante vocalist, con una parte “rappata” per cui non pare assolutamente portata, infilata su un ritmo marcettato, ben lontano dalle buone cose scritte dal giovane Tarducci. Di contro ecco che ti arriva la sorpresa positiva e porta la firma di Daniele Magro, che qualcuno ricorderà tra le fila di una delle prime edizioni di X-Factor, appassionato di black music e dalla voce importante. Ed è cosa bella che la cantante abbia scelto dei brani di un autore tutto sommato “vergine”, che rende tra l’altro la composizione come tela bianca su cui poter modellare la propria interpretazione senza somigliare ad altre. Quanto argomentiamo è evidente nella bella “Trattengo il fiato”, ballad migliore in un disco che non ne ha poi tante, in cui Emma sfocia anche in atmosfere blues, per rendere al meglio e ci riesce, apparendo nuova ed aperta a varie possibilità interpretative, magari lasciando da parte un’irruenza rock di matrice “nanninesca” , come in “In ogni angolo di me”, brano di forte presa, ma arrangiato proprio come lo avrebbe realizzato la regina delle nostre rockers. Buona la pacatezza rilassata della sentita titletrack, mentre dal punto di vista commerciale potrebbe funzionare alla grande “L’amore non mi basta”, anche questa di Magro, in cui si decanta: “a che servono gli incroci, se poi ognuno ha la sua strada”? che è legittima domanda di chiunque si rende conto di aver sprecato il proprio tempo in una relazione sbagliata. E ci verrebbe da dire: “e a saperlo prima cara Emma”, prima di implorare “amami e dammi le mani, le mani, le mani”, da “Amami”, primo singolo carico di potente passione e prova interpretativa matura. “Schiena” è un disco di cambiamento per Emma, il disco della donna che si scopre, che vince sulla ragazza che tenta di apparire forte, dell’interprete che prova a variegare su quella che si muove per strade solite, della rinascita sulla commiserazione di un periodo no. I cambiamenti necessitano però di tempo per eliminare errori, somiglianze, ispirazioni forti e radicate e ci perdonerà quindi la bella cantante se stavolta le assegnamo un voto di promozione stentata, in attesa di sentire sviluppi futuri di questo positivo processo.

Sei



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