Emmy 2014 – Le nostre impressioni sui vincitori e sulla diretta di Rai4

Creato il 27 agosto 2014 da Nicola933
di Simona Ingrassia - 27 agosto 2014

Di Silvia Azzaroli e Simona Ingrassia. Ieri mattina vi abbiamo annunciato vincitori e vinti della 66a Edizione dei “Primetime Emmy Award”, dove  ha trionfato, di nuovo, Breaking Bad.

E’ sicuramente una serie di qualità, ben recitata, ben scritta. Brian Cranston e Benedict Cumberbatch (di Sherlock), in particolare, sono due ottimi attori, per i quali si
è giustamente aperta una luminosa carriera cinematografica. E lo stesso speriamo possa avvenire per Julianna Margulies, attrice troppo spesso sottovalutata fin dai tempi di E.R. e che, ora, grazie alla splendida The Good Wife, sta avendo i giusti riconoscimenti.

Lo stesso dicasi per l’eccellente Allison Janney, premiata con grande merito, per il difficile ruolo di Bonnie in Mom.

Quello che lascia perplessa di questi premi è vedere premiati, per tre-quattro anni di fila, sempre le stesse, come se non ci fosse nessuna qualità altrove. Breaking Bad è una bella serie? Sicuramente. Ma non ci sentiamo di dire che sia la migliore in circolazione. Il Trono di Spade, serie assolutamente eccelsa, ha ricevuto svariate nomination, anzi le riceve da anni agli Emmy, ma l’unico premio ricevuto è stato per il reparto tecnico, che alla fine suona quasi come una presa in giro. Sons of Anarchy, altra serie di grande livello, viene sistemataticamente ignorata, pur essendo stata definita, con ragione, “I nuovi Soprano” oppure “Un Amleto in salsa gangster”

House of Cards, serie capolavoro sulla politica, con un cast di eccellenza, capitato da Kevin Spacey e Robin Wright, ha finalmente ricevuto qualche nomination, ma anche qui premi seri agli Emmy zero.

The Newsroom, altra serie di ottimo livello, più che candidature non riceve.

La stessa The Good Wife ha ottenuto molto meno di quanto si meriterebbe.

Ci sarebbe poi da fare un lungo discorso sulle serie di fantascienza e fantasy, che sembrano non esistere per chi stila le varie candidature ogni anno. Scandalosa la mancanza di una nomination per John Noble in Fringe, mancanza avvenuta cinque anni di seguito, e anche quest’anno ci saremmo aspettati almeno una segnalazione per il suo pregevole ruolo in Sleepy Hollow, serie sicuramente interessante che non ha paura di scomodare anche i capisaldi della storia americana.

Sperando di non far partire una rivolta, ci sembra quantomeno esagerato il premio,  anche qui il secondo di fila, per Anna Gunn di Breaking Bad che ha sbaragliato la concorrenza di attrici molto più brave, come la sublime Lena Headley de “Il Trono di Spade”, ancora una volta ignorata e già avrebbe meritato di essere premiata ai tempi di “Sarah Connor Chronicles”, per il problematico e complesso ruolo della protagonista, ma come dicevamo sopra la fantascienza viene molto poco considerata agli Emmy, quantomeno ai Primetime.

Per non parlare di Maggie Smith e Joanne Froggat di Donwton Abbey, quest’ultima altra serie che riceve tantissime nomination agli Emmy e molte meno vittorie di quelle che meriterebbe.

Trattata molto molto male la migliore sorpresa dell’anno “True Detective”, con protagonisti due sublimi attori come Matthew McConaughey e Woody Harrelson, che più che una serie è un vero e proprio trattato di psicologia.

Insomma ci aspetteremmo più coraggio e meno ripetitività dai giurati dell’Academy degli Emmy, invece, sembra quasi che spesso tirino a tavolino.

E dire che invece, la cerimonia, è sempre molto divertente e briosa, con bei numeri musicali e umorismo di classe, quest’anno supportato dal bravo Seth Meyers del celebre Saturday Night Live Show.

E a proposito della cerimonia, quest’anno Rai4 ha avuto la brillante idea di trasmetterla in diretta, invitando un grande esperto di serie tv come Andrea Fornasiero, davvero competente in merito nonostante la giovane età, ma purtroppo affiancato da un vero incompetente come Gene Gnocchi.

Non discutiamo il valore di quest’ultimo come comico in ambito sportivo, in particolare in ambito calcistico, anche se abbiamo notato un suo progressivo involgarimento anche qui, soprattutto quando c’è da fare battute squallide sul gossip: emblematico, in tal senso, l’aver condiviso sulla sua pagina ufficiale Facebook la falsa notizia secondo cui il calciatore Muller avrebbe insultato una giornalista sudamericana, quando invece, il calciatore tedesco aveva semplicemente enunciato un tipico modo di dire bavarese subito dopo dopo la vittoria dei mondiale, quando peraltro era giustamente un po’ brillo.

Tuttavia nel suo ambito, continua a far ridere, in altri, purtroppo no e durante la diretta ha continuamente vessato Fornasiero, impedendogli di parlare oppure prendendo in giro per quello che dimostrava di sapere sulle serie tv, relegando queste ultime a soap di bassa lega, quando tutti sanno che ormai le serie tv hanno raggiunto livelli così alti da oscurare persino il miglior cinema. Il fondo lo si è toccato quando Gnocchi ha iniziato a fare battute mentre gli Emmy trasmettevano un toccante omaggio al grande attore, appena scomparso, Robin Williams.

Ci si chiede perché la Rai abbia invitato un esperto come Fornasiero per poi farlo trattare come un perfetto imbecille e trasformando la cerimonia degli Emmy in un qualcosa di davvero squallido.

Considerato il fatto che la Rai da anni non riesce ad avere l’esclusiva delle serie tv in anteprima, soffrendo la concorrenza delle varie emittenti on demand come Sky Atlantic, ci sembra un po’ l’atteggiamento della volpe con l’uva: non riesco ad averle, quindi denigriamole e facciamo intendere che è materiale simile alla spazzatura.

Vorremmo ricordare alla tv di stato che in fondo le belle serie le trasmette anche lei:  Rai 4 ha da anni i diritti di Doctor Who, Torchwood, Haven e Il Trono di Spade che non sono proprio da buttare, anzi. E su Rai2 vi sono, in esclusiva, Criminal Minds, Castle, NCIS, Under the Dome e anni fa aveva quella di Lost.


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