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E’ più complessa di quello che si possa immaginare, la delicata area ano -rettale, e non meno importante ne è, rispetto alle altre zone corporee, la sua funzione fisiologica di espulsione delle scorie dal nostro organismo.
Una parte che ne costituisce la struttura e’ costituita dalle emorroidi che, erroneamente, associamo esclusivamente ad una patologia sgradevole e preoccupante che, per ingiustificato imbarazzo, (visto che riguarda una vasta percentuale degli individui) sottovalutiamo; all’aggravarsi dello stato fisico nei casi peggiori si deve ricorrere all’intervento chirurgico.
Per questo è di indubbio beneficio informarsi anche sulle cure alternative di prevenzione e/o guarigione; che la relativa branca medica ne studi quelle innovative e si aggiorni costantemente.
Facendo un rapido “excursus”,si può partire dalla crioterapia. In termini semplicistici, ghiaccio sintetico come possibile soluzione o comunque come metodologia per ridurre la sintomatologia più acuta.
Dagli anni ottanta, si sono fatti enormi passi in avanti nello studio di questa tecnica alternativa, utilizzata con successo anche per altre patologie.
In passato, infatti, si parlava di sonda criogenica, dove però non c’era un totale controllo sulla parte da trattare. Ora, si parla invece di crioterapia selettiva, dove si interviene solo sulla parte interessata e non nella totale parete del retto, in anestesia locale e senza punti di sutura o lasciare evidenti cicatrici.
Interessante, poi, può essere approfondire la teoria del rebinthing ovvero “del respiro”, secondo cui si può raggiungere il benessere psico-fisico, grazie ad una corretta respirazione e quindi ossigenazione dei tessuti.
Le scorie, in base al rebinthing, vengono espulse nel tre per cento dall’evacuazione fecale, il sette per cento dall’urina, il venti per cento attraverso la pelle ed appunto ben il settanta per cento con il respiro.
Nell’organismo si riscontrerebbero dei “punti vitali” detti anche chakra o canali energetici, il quale squilibrio porterebbe ad accusare le relative patologie dell’organo interessato. Trattando di emorroidi dovremmo quindi citare il primo chakra, detto delle radici, che riguarderebbe la zona del perineo, gli organi genitali ed appunto l’ano. Secondo tale pensiero e metodo naturale per la guarigione, il suo “squilibrio energetico” predisporrebbe l’individuo all’insorgere della sintomatologia delle emorroidi ed patologie correlate.
Centri del nord Italia, inoltre, stanno studiando l’utilizzo dell’agopuntura nella cura delle emorroidi e/o ragadi anali. Medici si stanno specializzando in questo ramo della medicina, come alternativa e terapia non invasiva. E’ sufficiente, infatti, iniettare in zone precise e con sottilissimi aghi, le sostanze analgesiche, antiinfiammatorie o antipruriginose, atte a sfiammare la parte interessata ed ad evitare complicazioni come il prolasso o l’eccessivo sanguinamento. Precisamente il punto interessato nell’agopuntura è il venticinquesimo nel meridiano dello stomaco ( fra la linea orizzontale e passante tra l’ombelico ed a metà tra la meridiana passante tra capezzoli). Tale punto, se trattato opportunamente, apporterebbe miglioramenti anche nei casi, ad esempio, di mestruazioni dolorose.
Infine, non dimentichiamo che esistono alcune piante officinali, con proprietà antiinfiammatorie ed anestetiche, che un domani potrebbero sostituire alcuni farmaci meno tollerati dall’organismo.
Al momento, determinate cure alternative, non sono ancora riconosciute dalla medicina; l’importante è continuare nell’informazione e nello studio anche di tecniche alternative e meno invasive, che possano migliorare la qualità della vita del paziente.