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Emozioni

Creato il 30 agosto 2012 da Larivistaculturale @MePignatelli

Emozioni, photo by Bernardo Ricci-Armani

La relazione tra mente, corpo ed emozioni è, secondo l’antropologa Catherine Lutz, una specie di cespuglio spinoso difficile da districare. Cosi mentre certi studi spiegano le emozioni da un punto di vista psicologico o filosofico, una corrente di studi antropologici, tra cui le ricercatrici italiane Aurora Donzelli e Chiara Pussetti, ha scelto di indagare il loro lato socio-culturale.

L’idea di base è che le emozioni possono essere costruite dall’ambiente che ci circonda, da quello che viene detto nella società dove viviamo, da quello che la società si aspetta dal nostro comportamento, dal modo in cui ci si è sempre espressi.

Interessante lo studio di Donzelli sui Toraja dell’isola di Sulawesi, nell’arcipelago indonesiano, dove la ricercatrice nota che dietro una apparente placidità espressiva, comune a molti est-asiatici, gli individui in realtà reprimono certe emozioni e quindi la loro manifestazione, perché le norme sociali non prevedono che siano esternate.

Per esempio, visto il valore altamente negativo dato alla rabbia e l’opposto valore positivo dato alla pazienza, un individuo è maggiormente inclinato a condividere e quindi a provare quest’ultima, piuttosto che il sentimento violento.

La cultura agirebbe quindi come una sorta di retro-controllore su quello che si può sentire e comunicare. E le nostre più intime emozioni potrebbero dunque anche essere frutto della cultura alla quale apparteniamo.

©  Melissa Pignatelli 2012
© Photo by Bernardo Ricci-Armani
Pussetti, Lutz e Abu-Lughod, Donzelli e Hollan in Emozioni, Annuario di Antropologia diretto da Ugo Fabietti, n.5, Meltemi Editore, 2005.


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