Ciaoooooo… :-)
Finalmente posso condividere con voi una grande gioia (qualcuno dirà: <<E che sarà poi!?>>. Ma a chiunque lo dica, lasciate che ripeta che per me è una gioia grande). Una gioia lo è davvero. Proverò a spiegarvi tutto per bene.
Chi mi segue sa benissimo che ho la passione per il chiacchierino, ma dovrebbe anche sapere che è esploso in me un altro amore: il lavoro a maglia con i ferri circolari e non solo. Lavorare ai ferri era un traguardo che volevo a tutti i costi raggiungere. Scoprire, poi, che mi trovavo meglio lavorare con i ferri circolari, usando la tecnica continentale è stata una rivoluzione (mamma ancora si domanda come sia possibile lavorare con questa tecnica). Se ho imparato lo devo ad Emma Fassio. Se non la conoscete date un’occhiata al suo blog – da lì vi si aprirà un mondo – qui o qui, (se preferite, potete andare anche sulla pagina FB di Emma qui). Ricordate: volere è potere!!! (di certo occorre avere “capa tosta e cocciuta”).
Ho sempre voluto farmi un maglione ed ammiravo chi riusciva a capirci qualcosa. Perché, per dirla tutta, gli schemi, gli aumenti e chi più ne ha più ne metta erano non arabo, ma aramaico. Poi, così, di punto in bianco, Emma scrive e pubblica una guida, questa:
Che dire? L’ho fatta mia. Subito. Ed è ancora più preziosa visto che è stata vergata di pugno proprio da Emma, conosciuta al Festival Letteratura lo scorso 5 settembre (che gioia quel giorno… <3"><3"><3 ) ma di questo vi parlerò in un altro post :-)
Comunque, sfogliando questo vademecum sulla maglia, questo ABC sulla lavorazione top-down, mi sono imbattuta, per la seconda volta, in un modello, sul quale avevo già lasciato il cuore: Emozioni Cardigan (vi lascio qui il link dove potete trovare il pattern). E così, armata di ferri circolari e di tanta, ma tanta pazienza (il lavoro l’ho dovuto interrompere più di una volta per portare a termine altri progetti…), sono riuscita ad ultimarlo (chiedo anticipatamente scusa per le foto: ne ho usato una personale scattata da lui…):
Per realizzarlo, ho usato: ferri circolari nr.5 e 5 matasse da 1 hg di cotone Cablé 4 (cod. 106 6062) – un beige sfumato, come si vede nel particolare della manica 3/4, qui:
Poi, rispetto all’originale ho apportato tre modifiche. Una si trova sul davanti: anziché lasciare il cardigan aperto, ho messo due bottoni (anche se non è necessario allacciarli) e fatto una piccola bordura a punto gambero (che resta praticamente invisibile):
E, dopo aver pensato di allungarlo ripetendo una sequenza in più, ho effettuato un aumento nella parte centrale della schiena per dare la parvenza dello sbieco. L’aumento, alternato sempre con un giro a dritto, l’ho portato avanti fino a che non ho lavorato il bordo a maglia legaccio così come da istruzioni. Comunque, con l’aiuto della Maria Rosa (grazie mamma <3"><3"><3 ), ho cercato di rendervi l’idea:
Si capisce quello che ho scritto, oppure sto iniziando a parlare in aramaico? :-)
Personalmente sono felice. Sono contenta d’essere cocciuta e d’avere una pazienza che non pensavo di possedere. Comunque, spero d’aver reso l’idea. Spero. Beh, io sono così felice di questo Emozioni Cardigan, che ho chiesto ad Emma il permesso di dedicargli un articolo speciale (lungo). Se lo merita sia il cardigan, sia Emma, alla quale devo davvero tanto (grazie per esserci, d’esistere e d’avere un entusiasmo contagiosissimo <3"><3"><3 ).
Sperando vi piaccia, vi saluto e vi rimando al prossimo gomitoloso post, un abbraccio grande, <3"><3"><3 Benben (e un altro grande abbraccio a chi è riuscito a leggere tutto :-) )