Emozioni e Politica: la filosofia che guarda al futuro

Creato il 01 settembre 2012 da Tiba84
“Nella mia carriera, ho affrontato principalmente due temi: l’importanza delle emozioni e la giustizia sociale. È venuto il momento di unire le due questioni. Il punto è questo: i cittadini devono sostenere la società giusta e, per farlo, devono interessarsene, dunque le loro emozioni devono essere mosse perché se ne interessino. Nel mio libro partirò da un vostro pensatore molto sottovalutato: Giuseppe Mazzini. È proprio Mazzini a sostenere che l’uomo è chiuso su se stesso, egoista e avido, dunque per stimolarlo a sostenere una società giusta vanno suscitate in lui emozioni di attaccamento patriottico. Ma come si fa? Storicamente, ossia la prima parte del mio libro, le risposte sono state molteplici, ma la più interessante credo sia quella di Stuart Mill che, criticando le soluzioni eccessivamente prescrittive di Auguste Comte, sostenne la necessità di creare un sistema educativo capace, attraverso l’arte e la letteratura, di estendere tra gli uomini un senso di solidarietà e compassione. Su questa linea avrebbe poi lavorato in senso pratico Rabindranath Tagore, premio Nobel per la letteratura nel 1931. Egli creò una scuola, tutta centrata su musica e danza, per formare individui in cui la solidarietà riuscisse a prevalere sull’individualismo. Scrisse duemila canzoni popolari che contengono un enorme spirito di generosità e altruismo, convinto che la musica è l’arma più forte, l’unica capace di attraversare lingue e culture. Dobbiamo lavorare in questa direzione. In parti del libro che ancora devo scrivere, cercherò di spiegare come, proprio attraverso la musica, possiamo educare le nostre emozioni, rendere forte la compassione e superare il disgusto”. (M. Nussbaum)

Tratto da Minima&Moralia

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