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Emozioni e ragione: l’arte dello scrivere

Creato il 29 luglio 2013 da Ireneferri

Scrivere non è per tutti, ma tutti possono imparare a scrivere. Come a ballare la polka, a tirare con l’arco, a cucinare un cupcake.

C’è chi lo fa meglio, con più arte e naturalezza, e c’è chi invece si trova in crisi di ispirazione davanti ad un foglio troppo bianco.

E’ certo: tutti possono scrivere. Perchè tutti noi abbiamo il dovere, ed ancora di più il piacere, di comunicare gli uni con gli altri. E cosa comunichiamo, in diversi modi e con diverse sfaccettature? La risposta è semplice e primordiale, e in un certo senso già la conosciamo, soprattutto se siamo scrittori in senso artistico: le nostre emozioni.

scrivere emozioni

Perchè perdere tempo a parlare di emozioni?

Le emozioni controllano il pensiero, il comportamento e le azioni.   Le emozioni influenzano il corpo fisico tanto quanto questo colpisce i sentimenti ed i pensieri. Le persone che ignorano, respingono, reprimono le loro emozioni aprono la strada alla malattia fisica e mentale.

Nessun aspetto della nostra vita mentale è più importante per la qualità e il significato della nostra esistenza. Le emozioni sono ciò che rende la vita degna di essere vissuta. 

Positive? Negative? Dipende dal punto di vista e da ciò che comportano. La tristezza è negativa? Potrebbe esserlo, ma se vissuta può portare un cambiamento in ciò che siamo. Personalmente credo che tutto ciò che ci fa acquisire nuove conoscenze sia un elemento positivo.

Non è un caso che molta letteratura si sia concentrata sull’analisi di emozioni negative o distruttive, soprattutto nel periodo romantico, e che invece il marketing si concentri sul risveglio, in termini di comunicazione, di un’esperienza cinestetica positiva. L’uno voleva vendere l’idea che la vita fosse solo orrore e cupa disperazione, l’altro cerca di stimolare desideri ed esigenze per vendere un prodotto.

Ho già parlato delle modalità di trattazione delle emozioni con la scrittura, cercando di definire uno schema. Ne parleremo ancora.

Quali sono gli elementi fondamentali per una buona scrittura?

1. Beh, naturalmente al primo posto, what comes first, è la grammatica. Con questa parola intendo, come d’uso comune, la conoscenza e la padronanza delle regole della lingua scritta.

La scrittura infatti è un codice creato dall’uomo per dare vita a concetti e per riuscire a comunicare con gli altri. Ecco la definizione che Wikipedia fornisce della parola codice: “In semiotica, il codice è un insieme di segni, noti o no, prevedibili o no, in cui possiamo distinguere due piani: il piano dei significanti, “piano dell’espressione”, e il piano dei significati, detto “piano del contenuto”. 

Dunque, saper scrivere vuol dire padroneggiare il codice. E per farlo, occorre:

  • studiarlo (eh, certo: fase noiosa forse, ma assolutamente indispensabile)
  • esercitarsi nell’applicarlo (scrivere dovunque e comunque)
  • leggere molto e riprodurre (altra fase dello scrivere, mirata a cercare ritmo e ad esplorare tutte le modalità espressive)
  • farsi influenzare dagli stili (chi di noi non ha un autore preferito che ha cercato di imitare? Su, su, siamo sinceri)
  • trovare uno stile personale (compiendo finalmente il processo di essere riconosciuti ed identificati e sentirsi bene in ciò che si scrive).

2. Il secondo elemento importante è avere qualcosa da comunicare! Potresti voler (o dover) scrivere una lettera, una mail, un articolo per il tuo blog o un messaggio per il tuo amore: il contenuto è sempre la chiave, quello che detta le regole e che viaggia su canali differenti per raggiungere il giusto destinatario.
La qualità ci dice che il contenuto deve essere unico, di valore. Deve essere un punto di vista mai espresso prima, del tutto personale ed argomentato. Difficile? Forse, ed anche stimolante.
Un’emozione, anche se condivisa e comprensibile dal punto di vista dell’esperienza, può essere ricreata in molteplici modi. Stimolarla e renderla vivibile in maniera presente alla persona che ci legge è lo scopo della comunicazione

3. Il terzo elemento, assolutamente indimenticabile ed imprescindibile, è il destinatario: la persona (o il gruppo di persone) cui è destinato lo scritto. Perchè si comunica? Per mettere un ponte tra sè e l’altro.

E perchè la forma scritta? Perchè tradizionalmente è quella che rimane, impressa ed indelebile, ad imperitura memoria. Proprio la voglia di superare il tempo e lo spazio ci rendono preferita la scelta di questo tipo di comunicazione.

Quindi, le domande che devi farti prima di cominciare ad affrontare la dura lotta con il tuo A4 in word, sono:

  • come scrivo?
  • cosa scrivo?
  • per chi scrivo?

A questo punto, siediti, rilassati, fai un respiro profondo, abbassa le spalle e focalizza un volto. Sei pronto per la tua esperienza di scrittura.


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