L'arrivo ad Alimathà
Le Maldive rappresentano il paradiso terreste nell'immaginario di molti. Era così anche per me, che avevo passato i mesi prima della partenza a guardare e riguardare foto di acqua cristallina,spiagge bianche e palme.Ero preparata allo spettacolo che mi aspettava, eppure le sensazioni che ho provato quando mi sono ritrovata quello scenario davanti sono indescrivibili. Un insieme di stupore, gioia, ma anche spaesamento. Era come se i miei occhi non riuscissero a metabolizzare la brillantezza di tutti quei colori insieme.
La spiaggia
La spiaggia
La cosa meravigliosa è che per le prime 24 ore, non sono riuscita a staccare lo sguardo dal mare. Lo fissavo anche di notte, quando tutte le luci erano spente e l'acqua regalava riflessi fluorescenti.
Sono partita a Novembre, per una settimana con Lorenzo. Abbiamo soggiornato al Bravo Club di Alimathà, un'isola che fa parte dell'atollo Vaavu.Sulla "nostra" isola non c'erano strade: solo sabbia. Si camminava quasi esclusivamente a piedi scalzi...e pensare che avevo portato almeno 5 paia di tacchi!!!Per farvi capire le dimensioni dell'isola, vi dico solo che in 10 minuti siamo riusciti a girarle intorno in canoa. Ci siamo resi conto di quanto piccola fosse l'isola solo allora. Quasi incredibile.
Uno dei tanti meravigliosi tramonti che Alimathà ci ha regalato
E' stata una vacanza, non un vero viaggio, come lo intendo io. Ci siamo rilassati, abbiamo mangiato frutta esotica fino a scoppiare, abbiamo fatto snorkeling e visto pesci meravigliosi.Abbiamo anche fatto amicizia con una piccola razza che compariva tutte le mattine alla stessa ora, sullo stesso punto della spiaggia. L'abbiamo chiamata Matilde! :)
La nostra amica razza, ribattezzata Matilde
Abbiamo anche avuto più di un incontro ravvicinato con degli squali. Si esatto: squali! C'erano, e si incontravano molto spesso. Sono del tutto innocui ed hanno dimensioni ridotte rispetto agli squali che siamo abituati a vedere nei documentari in tv, ma vi assicuro che intimorivano lo stesso, soprattutto quando ce li siamo ritrovati a nuotare accanto a noi.La sera si radunavano tutti intorno al pontile su cui sbarcavano i pescatori che lanciavano in mare gli scarti del pescato. Era un appuntamento fisso tutte le sere per noi, che restavamo ore a guardarli e a fare a gara a chi riusciva a vedere quello più grande.
Squali
Uno squalo
Un giorno abbiamo deciso di fare un'escursione. Eravamo un bel gruppo, quindi abbiamo deciso di "snobbare" le escursioni organizzate dall'hotel (abbastanza costose) e di organizzarla da soli, affittando un dhoni, imbarcazione tipica maldiviana. Siamo andati in quella che è conosciuta come "Isola dei Pescatori": è un villaggio, popolato principalmente da pescatori, appunto, dal quale provengono tutti i maldiviani impiegati nei vari resort. E' stato bello passeggiare per le vie di quel piccolo villaggio e assaporare, anche se per poco, la vera vita maldiviana. C'erano anche diversi negozietti di souvenir, in cui si fanno dei veri affari.
Uno scorcio dell'isola dei pescatori
Imbarcazioni dei pescatori
Subito dopo siamo stati su una lingua di sabbia, che a seconda delle correnti appare, si modifica e scompare. E' stata un'esperienza unica. Eravamo soli su un lembo di sabbia bianca, circondati da acqua cristallina. Su questa lingua di sabbia c'era una specie di scultura, composta da coralli, che ricordava un albero di Natale. Ci hanno spiegato che la leggenda vuole che, se si trova un corallo in mezzo al mare e lo si deposita lì insieme agli altri, si avrà la fortuna di tornare alle Maldive in futuro. Una specie di Fontana di Trevi maldiviana. Noi, comunque, ci abbiamo provato!
Lingua di sabbia
Tra quei coralli c'è anche il nostro...
E' stata una vacanza, forse la vacanza per eccellenza: divertente, romantica, rilassante. Nonostante io sia sempre stata più attratta dai viaggi più dinamici e meno rilassanti, le Maldive resteranno sempre nel mio cuore come il paradiso che pensavo esistesse solo nei sogni.