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Emozioni. Perché a volte fanno male?

Creato il 17 settembre 2013 da Fernanda Cosentino
Le emozioni sono un oggetto di studio complesso ma affascinante. Esse hanno un ruolo molto importante nella nostra vita, perché ci comunicano ciò di cui abbiamo bisogno. A volte però provare delle emozioni può anche farci male, causando diverse sensazioni fisiche difficili da gestire, quali il groppo in gola, una stretta allo stomaco, tensioni muscolari, tachicardia, tremore, sudori. In questi casi si ha paura di sentire le emozioni che hanno provocato tali sensazioni, e si è consapevoli di ciò. E allora si tende a negare le emozioni che si provano, si preferisce non ascoltarsi per cercare di capire. Emozioni. Perché a volte fanno male?   Le emozioni invece vanno ascoltate e accolte, perché così potremo capire non soltanto cosa sta accadendo o potrebbe accadere, ma ci predisporremo a lavorare sulle nostre emozioni. Non sentire le emozioni ci lascerebbe, inoltre, impreparati nel momento in cui non potremo più fare a meno di sentirle. Sentire in anticipo che sta arrivando un’emozione, infatti, può aiutarci ad attivare delle strategie per gestire al meglio la nostra vita emotiva. Qual è l’emozione che più frequentemente si evita di sentire? Probabilmente la paura, che è l’emozione che si prova quando si attiva il sistema d’azione della difesa, che è il principale sistema d’azione che possediamo, perché ci garantisce la sopravvivenza. Essa è scatenata dall’immaginazione che alcune volte ci porta a fantasticare su situazioni che potrebbero verificarsi e che ci metterebbero in pericolo. Ciò potrebbe essere utile, per elaborare gli eventi del passato e prepararci per quelli del futuro, ma diventa dannoso se ci fa perdere il contatto con il presente, con la realtà, portandoci a immaginare situazioni improbabili. Come sentire e affrontare le emozioni che a volte ci fanno paura? Cercando di creare una condizione di stabilità e sicurezza, un “porto sicuro” da cui partire per capire meglio ciò che stiamo provando. Per alcuni il porto sicuro può essere rappresentato da situazioni come fare una passeggiata, un bagno caldo, un massaggio, che permettono di esplorare con calma e serenità le proprie emozioni, il proprio sentire. Per altri, invece, è necessario partire da una situazione di agitazione, come correre per strada o riordinare la casa, per poi arrivare a una condizione di maggiore lentezza e calma in cui poter capire cosa si sta provando e perché. In ogni caso è necessario, anzi vitale, per ogni persona cercare di provare tali attimi di benessere, per esplorare il proprio mondo interiore. Bibliografia: Michele Giannantonio, Paura di sentire. Come gestire il “pericolo” delle emozioni, Ed. Erickson, 2012

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