No ma bello farlo col caldo.
Quasi un mese che l'Africa ha deciso di farci provare a vivere il suo clima (l'altro giorno Roma aveva la temperatura più alta del Cairo) e per l'OPERAZIONE CASA deve assolutamente scattare almeno un piano di emergenza.
PIANO A
Assoldare una
PIANO B
Fingersi malata. Studio Aperto ce lo dice sempre: il caldo debilita e possiamo sciorinare cali di pressione, esaurimenti da calore, crampi, collassi. E non dimentichiamoci che se in ufficio non hanno pulito i filtri dell'aria condizionata c'è anche il rischio legionella.
In tal caso è possibile schiavizzare marito, compagno, convivente a cui, per note ragioni di inabilità domestiche, verrà chiesto quel minimo indispensabile per non dover ricorrere al piano D e per risparmiarci quel sudore inutile che disturba i capelli e la luminosità dell'incarnato.
Loro dovranno occuparsi di passare il piumino catturapolvere, dare un'aspirata ai pavimenti,
scongelare le cotolette di soia nel microonde e aprire l'insalata in busta. Laveranno quei due piatti aspettando tre giorni prima che sia pieno il potente elettrodomestico, ci metteranno il detersivo col brillantante e non dimenticheranno di aggiungere il sale per lavastoviglie Finish.
Finish, tutto qui. Per almeno una settimana però.
PIANO C (si rende necessario qualora si abiti da soli e si sia quindi privi del compagno sfruttabile nel piano B)
Farsi male davanti ai parenti.
Simulate eh: distorsione, strappo muscolare, sospetta ernia al disco, tendinite.
Guardare qualche partita di calcio aiuta, così che la prossima volta che vostra madre vi palperà il braccio per sapere se siete dimagrite vi butterete a terra e griderete al dolore.
Fallo, fischio, cartellino giallo, punizione.
Questo può funzionare con un parente qualunque, purché esso dimori nelle vicinanze e abbia quel paio d'ore libere al giorno per provvedere alla manutenzione ordinaria della casa e alla nutrizione straordinaria dello stomaco, tipo parmigiana di melanzane, pasta alla carbonara, uovo di Cracco, raviolo aperto di Gualtiero Marchesi.
PIANO D
Chiamare l'Asl.
Dopo 21 giorni di piatti non lavati e la festosa compagnia di acari, polline e odorosa spazzatura, l'ufficio d'igiene provvederà alla disinfezione e all'eventuale sgombero dei topi.
Ma se siete fortunati e intraprendenti potreste anche andare in onda su Real Time per l'edizione italiana di Case da Incubo, pensateci.