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Øen-zeroestensionineuronali presenta il primo disco “la porta stretta” – 20 febbraio ore 22 @l’asino che vola

Creato il 19 febbraio 2015 da Giovanni Pirri @gioeco

ZeroEstensioniNeuronali- press 01Piero Ducros d’Andria (composizioni, arrangiamenti, bassi/chitarre)
Simone Patrizi (voce)
Mauro Dori (sintetizzatori, fonia) .

Øen ZeroEstensioniNeuronali presenta il suo primo lavoro discografico, “La Porta Stretta” uscito per Erratica Music e distribuito da Sounday, domani 20 febbraio a L’Asino che Vola di Roma (via Antonio Coppi 12/d). Saranno presenti ospiti ed amici che accompagneranno ll gruppo per tutta la serata.

Questa la scheda del disco (a cura di Giuseppe Crimi) che tante critiche positive sta raccogliendo:

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La porta stretta” è il primo album , insolito e stridente, di ØEN -Zero Estensioni Neuronali , che, dopo anni di immersioni, di viaggi e di esperienze sui palchi e fuori, hanno deciso di “digerire” fino in fondo alcuni dei loro brani e dare vita a un percorso, loro e di quelli come loro.

La porta stretta, che riecheggia nei testi e che occhieggia nella copertina del disco, è simbolo immediato, forte, antico, il segno di ogni passaggio, difficile, destinato a pochi (quei pochi che lo vogliono ).

Quelli degli ØEN sono brani di pancia, in salita, di reazione.

Parole e musica raccontano temi intensi: il confronto, le lotte quotidiane con l’Altro, lo scontro, l’impotenza e il bisogno, forte, di attraversare i territori senza scorciatoie.

E soprattutto le scelte, difficili, coraggiose, pagate con l’emotività, lungo strade che di rettilineo hanno poco. La facilità è bandita e, se esiste, sta dall’altra parte dello sguardo.

Ad ascoltarlo con attenzione, La porta stretta è un album segnato da una prima parte rock e da una seconda in prevalenza con sonorità decisamente pop. Lontani dalle definizioni di comodo, i generi affrontati si avvicinano al pop, che, dunque, appare solo un pretesto per dare forma semplice e leggera alla complessità delle cose.

La sfida consiste nel far dialogare gli strumenti, ognuno dei quali persegue un mondo a sé stante, rimanendo tuttavia un satellite al servizio di tutti gli altri.

I suoni, familiari e deformati, fatti di accordi sospesi e alterati, sono quelli di una musica ricercata, proveniente dal passato e allo stesso tempo proiettata nel futuro. Che punta dritta, verso la porta stretta.

L’ASINO CHE VOLA
Via Antonio Coppi, 12/d
06 785 1563

[email protected]



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