Ancona, Glue-Lab.
Dopo il Grand Opening con Marnero e Cayman The Animal, il Glue-Lab continua con un’altra combinazione vincente, questa volta divisa in due serate, con ben quattro gruppi coinvolti. La prima vede in azione End Of A Season e Panzer, con l’apertura affidata al rock’n'roll adrenalinico e rumoroso dei marchigiani, tanto vicino alle sonorità scandinave quanto sporcato da una sana attitudine made in Italy che dona al tutto un piglio decisamente personale. Nulla da eccepire, il pubblico è coinvolto e risponde bene alle bordate di una band che non si risparmia e propone una succosa scaletta a base di riff tirati e drumming incandescente. Dopo di loro arrivano gli End Of A Season, con tutta probabilità la vera sorpresa di quest’anno agli sgoccioli, merito di un lp che ha lasciato con la mascella abbassata molti appassionati del postcore più contaminato. Guidata dalla voce di una Marcy in piena forma, la formazione colpisce anche in sede live e non fa rimpiangere la botta del vinile, confermando il potenziale di un sound in cui convivono aggressività e bravura nello svariare quel che basta per non scadere nella mera botta di pancia. Inutile dire che una simile serata avrebbe già da sola lasciato il segno e soddisfatto gli appassionati del genere, ma il Glue-Lab ha voluto stravincere, bissando il giorno dopo. Intanto, grazie a Ludovica Galeazzi per le foto.
Il sabato, infatti, vede all’opera anzitutto un’altra formazione locale, i tre Cinderella’s Leprosy, autori di un mix personale a base di stoner, desert-sound e psichedelia, che non si perde dietro agli effetti ma si concentra sugli strumenti e sul volume di fuoco. Il risultato è quello di una straniante jam strumentale, che rapisce i presenti in vortici sonori dal buon impatto e dalla scrittura tanto scarna quanto dinamica. Da Perugia arrivano gli (a)Toll, trio di matrice noise-core a cavallo tra la Am Rep e la Hydra Head, con Unsane e Burnt By The Sun tra i numi tutelari. Dotata di grande impatto, la proposta degli (a)Toll colpisce anche per la capacità di alternare parti più urlate a momenti di puro minimalismo noise-rock, con la voce che assume il tono del racconto di strada. Impressionanti dal punto di vista strumentale, i tre colpiscono dritto allo stomaco e concludono nel migliore dei modi questa due giorni tanto varia quanto accomunata da un’evidente passione per i suoni contaminati e meno standardizzati.
Se le cose continueranno di questo passo, il Glue-Lab riuscirà a riportare finalmente Ancona nella mappa delle città da tenere in considerazione per le proprie trasferte a base di musica rumorosa.
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