Magazine Cinema

Ender’s game

Creato il 17 febbraio 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

EndersGameLa guerra di Ender

Sci-fi interessante e pregno di attualità, Ender’s Game (2013) è una pellicola nella quale l’inganno e i sentimenti si fondono nei giochi di ruolo e nella strategia. Bravissimo Asa Butterfield, adolescente in perenne lotta interna per dominare l’equilibrio tra forza bruta ed empatia.

Ender Wiggins è un promettente dodicenne, che viene selezionato per essere addestrato alla Battle School, dove i ragazzi prescelti si sfidano in sofisticati giochi di simulazione per prepararsi alla guerra. Il colonnello Graff  è sicuro che, sotto la sua apparente fragilità, Ender nasconda enormi capacità da leader. Per questo lo mette alla prova separandolo dalla famiglia e lasciando che l’invidia dei compagni lo isoli ulteriormente.

Un futuro distopico si rifà a modelli preesistenti. Difatti, come nella Sparta classica, in Ender’s Game c’è la forte componente dell’educazione (adolescenziale) alla guerra (necessaria). Tuttavia qui assume risvolti ludici. Infatti i ragazzi protagonisti, immersi in un gigantesco videogioco, si ritrovano a dover superare prove per raggiungere l’eccellenza all’interno di un’accademia militare, che li mette alla prova e che non perde occasione per metterli l’uno contro l’altro. Tuttavia Ender’s Game non perde il filo del discorso e mostra allo spettatore l’evoluzione del protagonista Ender (promessa del combattimento), del quale si segue il percorso in modo assolutamente coinvolgente. E la scelta del regista Gavin Hood (ribaltare costantemente l’ambientazione) conferisce alla pellicola quella necessaria attenzione dello spettatore, fondamentale per poter seguire appieno Ender nei meandri di un isolamento essenziale, che lo porterà a incarnare quell’eccellenza tanto inseguita. Però questa scelta denota un’evidente volontà di condensare, di sintetizzare il romanzo scritto da Orson Scott Card e perciò di perdere diversi passaggi fondamentali della crescita del protagonista.

I temi del film (la disumanizzazione al centro del percorso di formazione e il raggiungimento della pace solo tramite la guerra) ruotano intorno al personaggio e nonostante ciò la pellicola non perde mai il filo del discorso, cercando di porre costantemente al centro del racconto il gioco, che si ispira alle teorie matematiche dei giochi (l’analisi delle decisioni individuali nelle situazioni di interazione).

Pellicola riuscita, sia dal punto di vista filmico che dal punto di vista narrativo (nonostante le strizzatine d’occhio a Full Metal Jacket e War Games), Ender’s Game trova la sua quadratura soprattutto grazie alle interpretazioni di Asa Butterfield (sguardo volutamente poco espressivo e perennemente concentrato, frutto di una maturità che non rivela l’età reale del ragazzo), di Harrison Ford (comandante istruttore, che si trova a proprio agio con lo sci-fi) e di Sir Ben Kingsley. Il risultato è una pellicola di fantascienza compiuta, che riesce a rendersi profondamente attuale e che ha la capacità di affrontare temi profondi senza rinunciare alla spettacolarizzazione.

Uscita al cinema: 30 ottobre 2013

Voto: ***


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :