Capitolo 15- Vuoto
Jake ed io scendemmo in salotto.
Non appena i nostri piedi lasciarono le scale e toccarono il pavimento il mio sguardo e quello di Jacob si diressero nella stessa direzione.
Fuori dalla porta,Gabe e Nessie stavano parlando.
Vidi Jake cominciare a tremare.
“Jake,ti prego non ora.”lo implorai. Aveva il suo solito sguardo da “vado,lo ammazzo e torno”. Sapevo che voleva bene a Gabe,ed era proprio questo che lo feriva.
Il fatto che fosse suo cugino e che allo stesso tempo fosse il suo peggior nemico gli faceva male. Lo sentivo.
Ormai lo conoscevo meglio di quanto lui si conoscesse.
“Che ti avevo detto?!”disse lui,cercando di mantenere la calma “Ci vado?”chiese Jacob,titubante. Vidi nei suoi occhi un mix tra rabbia e insicurezza.
“Beh,dipende cosa intendi con “Ci vado”…”gli risposi,dopo averlo osservato per bene.
Vederlo soffrire mi faceva male. Molto male.
Avrei preferito che fossi stata io a soffrire,piuttosto che lui.
Io ero stata la prima a fargli del male. Non meritava di provare dolore,ancora. Aveva sofferto abbastanza e adesso anche lui aveva diritto ad un po’ di pace. Il fatto che fosse proprio mia figlia a ferirlo poi… chissà che cosa pensava? Magari “Beh,sarà un vizio di famiglia.” “Tale madre tale figlia.” “La mela non cade mai lontana dall’albero”… ad ognuna di quelle frasi sentivo come una coltellata nel cuore.
Osservai Jake.
Le sue mani erano strette in pugni.
Sembrava che niente sarebbe riuscito ad aprire quel pugno.
Anzi,solo qualcuno,ma non ero io.
Sta volta sarebbe stata Nessie. Lei,che non gli avrebbe permesso di superare il limite,che non ne avrebbe imposti,di limiti.
Lei che l’avrebbe abbracciato nei momenti dolorosi,lei che avrebbe riso con lui nei momenti felici.
Lei.
Lei e solamente lei.
Nessun altro.
E di certo non sarebbe bastato un piccolo lupacchiotto a distrarre l’attenzione di mia figlia da colui che da sempre aveva amato.
Come un fratello,come un amico e come qualcosa di più. Jake era semplicemente colui che riusciva a completarla.
Poi guardai Gabe e provai una tale rabbia che avrei potuto distruggere qualsiasi cosa che mi capitasse davanti.
Cosa pensava?! Di arrivare e portarsi via mia figlia?! Non l’avrebbe fatto. Non gliel’avrei permesso.
Sin dalla nascita di Nessie,Jacob aveva aspettato.
Aspettato che si facesse avanti,che si sentisse pronta. Non aveva preteso il suo amore,del resto non ne aveva avuto bisogno.
Il loro amore era cresciuto insieme a loro. Un po’ alla volta fino a trasformarsi nella cosa più pura che esista al mondo.
Sentii il bisogno di avere accanto a me Edward.
Sentivo che qualcuno avrebbe dovuto calmarmi,dirmi che andava tutto bene. No,non avevo bisogno di qualcuno. Avevo bisogno di Edward.
“Non lo ammazzo.” Disse,distogliendomi dai miei pensieri. Sorrise,sembrava stesse scherzando. Poi abbassò lo sguardo,come se ci stesse pensando. Seriamente. Rimase in silenzio per qualche altro secondo e poi riprese:
“Ok,proverò a non ucciderlo.”
Lo guardai con sguardo interrogatorio.
Certo che Jake era sempre lo stesso sedicenne di molti anni prima! Non era cambiato praticamente nulla. Gli sorrisi e lui fece lo stesso.
Il mio fratellino.
Il suo comportamento era un po’ infantile,ma allo stesso tempo dolce.
Improvvisamente sentii che lui lui,sarebbe stato il ragazzo giusto per la mia piccola. Chi meglio di lui,dopo me ed Edward,la conosceva?
“Io al posto tuo lascerei perdere. Non la perderai. Non è così stupida!” gli dissi scherzando e sentii la sicurezza nelle mie parole.
Poi guardai oltre la porta e la vidi ridere insieme a Gabe. Stranamente mi sembrò di aver sbagliato tutto.
Tutti gli sforzi che avevo fatto quando avevo capito che Nessie amava Jacob… non erano serviti a nulla. Ma cosa stava combinando?!
Forse stavamo solamente immaginando,in effetti non aveva fatto nulla. La stavamo giudicando troppo presto.
Cercai con lo sguardo Edward,ma non lo vidi da nessuna parte. Eppure non poteva essere andato via. Me l’avrebbe detto. Oppure no.
Non ci sarebbe stato nulla di male,infondo.
Sapevo quanto fosse stupido pensare che un giorno lui avrebbe potuto decidere di fare le valige e senza dire niente andare via.
Ma il solo pensiero mi terrorizzava al punto da annebbiare la mia mente.
Il periodo che stavo attraversando non era di certo il migliore della mia esistenza.
Le insicurezze erano più delle sicurezze. E tra quelle nuove si facevano largo vecchie e stupide incertezze.
Misi una mano sulla spalla di Jake. Lui si voltò e mi guardò con sguardo triste. Gli sorrisi,aspettando che ricambiasse.
Tuttavia non ci fu nessun altro sorriso da parte sua e lo rispettai.
Mi diressi in cucina,continuando a tener d’occhi o Jake. Edward non era nemmeno lì.
Esme stava lavando,alla velocità della luce ma con precisione,la miriade di piatti che aveva sporcato il branco di Jacob.
“Ehi Esme…”dissi sedendomi sul ripiano della cucina.
“Tesoro,dimmi.” Disse lei amorevolmente.
Volevo chiederle dove fosse andato Edward,ma in realtà non ci riuscivo. Mi sembrava tremendamente stupida quella domanda.
“Ci sono novità?”chiesi.
“No,niente. Alice non vede nulla. Ci sono troppi amici Quileute.”disse sorridendo e voltandosi verso Jacob.
Notò qualcosa nel viso di lui.
Il suo sguardo si fece serio e riprese a lavare i piatti.
“Oh. Capisco.” Dondolai i piedi avanti e indietro e fissandoli come quando ero una bambina. Mi aveva sempre ipnotizzato.
Sentii l’acqua smettere di scorrere e vidi che Esme stava per uscire dalla porta.
“Edward dov’è?”chiesi d’un sol fiato. Mi sembrò una reazione talmente stupida che mi venne voglia di arrossire.
Mi limitai ad abbassare la testa,attendendo una risposta che sembrava non arrivare.
Alzai lo sguardo e vidi Esme guardarmi con tenerezza. Mi sentii improvvisamente piccola,molto piccola.
Come se fossi stata un’adolescente.
“E’ andato via con Carlisle e Sam.” Sentii come un tonfo nel petto.
“Calma,stai calma!” ma non servii a nulla. La mia testa era partita. Aveva deciso di stare per i fatti suoi,immaginando una quantità impressionante di stupidaggini.
“E non mi ha detto niente?”chiesi io.
Avrebbe dovuto dirmelo! Non ero più la fragile umana di tanto tempo fa.
Sarei dovuta andare con lui.
L’avrei protetto. L’avrei fatto con tutti. Forse non avevano bisogno di me. Forse non era poi così importante. “Stupida Bella” pensai.
Mi voltai per osservare Jake. Guardava con odio fuori dalla porta. Notai Emmett far finta di guardare la tv,ma il suo sguardo era proprio diretto verso Jake. Mi sentii improvvisamente più tranquilla.
“Perché probabilmente non voleva farti preoccupare. Lo conosci!”disse Esme guardandomi con dolcezza.
“Può darsi.” Me la stavo prendendo troppo.
Scesi dal ripiano della cucina con agilità ma qualcosa andò storto.
Da che ero in piedi mi ritrovai a terra. Il rumore che provocò il mio corpo contro il pavimento fu tremendo.
Mi sembrò che il mio corpo pesasse centinaia di kili. Tutti si voltarono,per prima Alice. Improvvisamente sentii la testa farsi pesante e le palpebre chiudersi.
L’ultima cosa che vidi fu Esme prendermi tra le braccia e poi… il buio.
Non sentivo più nulla e nei miei pensieri cominciò a farsi spazio l’idea che fossi morta. Era una strana sensazione. Non era possibile.
Allora era quello l’inferno?
Non c’erano fiamme,non bruciavo… ma ero sola. Sola.
A pensarci,non lo ero mai stata realmente. C’era sempre stato qualcuno al mio fianco,ma stavolta l’unica cosa che mi faceva compagnia era il vuoto.
Come una foglia che cade da un albero in autunno,anche io ero caduta al suolo,inerme.
L’immagine dell’infinita vita che avrei passato con Edward si spense improvvisamente,lasciando un vuoto che sembrava mi stesse divorando.
E rieccoci.
Come al solito,per quanto forte,fredda e immortale,restavo sempre la fragile Bella di sempre. Quella che aveva avuto sempre bisogno di qualcuno che nel momento giusto,avrebbe dovuto raccogliere i pezzi della mia vita e ricomporre il puzzle cercando di ridargli un senso.
“Non di nuovo! Non di nuovo!”
Il mio cuore era fermo da tempo ,perché mi sembrava che avesse smesso di battere?!
Del resto,ero “morta” da più di dieci anni.
Ma in effetti quella sensazione era la stessa che anni prima avevo provato quando Edward era andato via.
Stavolta ad essere andata via ero stata io. Che avrebbe fatto?! Di certo non sarebbe andato dai Volturi…no.
Non avrebbe potuto! Chi l’avrebbe fermato?!
Non ci sarebbe stato più nessuno che l’avrebbe inseguito e che gli avrebbe detto che ero viva. Perché io non lo ero più.
Magari avrebbe ricominciato una nuova vita con… Tanya.
Avrebbe finalmente reso felice lei. E forse lo sarebbe stato anche lui.
Si sarebbe stato così.
Lo sentivo.
“Nessie”pensai … Nessie ormai era grande,avrebbe potuto badare a se stessa.
Avrebbe passato una vita lunga e felice con Jacob.
E Gabe?! Chi avrebbe fatto ragionare Jake? Di certo non i ragazzi del branco.
Per loro sarebbe stato un tradimento. Tutti contro Gabe. Si sarebbe scatenata una lotta… e poi?! Non osavo pensarci.
Che sarebbe successo a Jake? E a Gabe? E Nessie che avrebbe fatto? Chi avrebbe scelto? E io non avrei più visto nulla. Non avrei visto Edward,il suo sorriso.
Il mio sorriso sghembo.
Non poteva essere successo davvero!
Avevo lottato per quella vita,la mia. Non poteva finire così,avevo davvero terminato il mio percorso? Quante domande. Nessuna risposta. Un’ultima domanda.
La parola fine era davvero stata scritta sull’ultima pagina della mia vita?
“Bella? Bella?” sentii dire.
“Si,arrivo.”pensai.
Quella luce bianca che in tv dicevano sempre che avremmo visto io adesso la vedevo!
Aprii gli occhi,ma più che una luce fantastica,quella mi sembrava una lampadina.
“Bella?”ripeté Carlisle.
“Oh,eri tu?”chiesi,quasi insoddisfatta. Riflettei un momento. Non ero morta! Avrei rivisto Edward… e Nessie! Jake e la mia famiglia!
Sarei stata presente per qualunque problema. Avrei avuto un consiglio per chiunque.
Sorrisi all’idea.
“Stai bene? Quello che ti è successo è…”
“Strano.” Continuai io. Sembrava quasi che fossi un fenomeno da baraccone. Guardai intorno a me.
Carlisle era li ,perciò doveva esserci anche Edward. Mi tirai su con le braccia. Ero sdraiata sul divano.
Guardai prima a destra e poi a sinistra,ma non lo trovai.
“Sono qui.” Sentii. Mi voltai e vidi Edward.
Sentii il cuore riempirsi di gioia. No. Sentii il cuore tornare a battere,quasi con dolore. Come se non lo facesse da anni. Anche lui sorrise,ma nei suoi occhi vidi preoccupazione. Mi voltai verso Carlisle e chiesi:
“Carlisle. Cosa mi è successo?”
“A dire il vero,non ne ho idea. È stato una specie di svenimento. Ma non riesco a spiegarlo. Hai…per caso avuto flashback,o cose del genere?” chiese lui.
Tanti,forse troppi.
E se mi avessero chiesto che tipo di flashback?
Non sarei stata capace di mentire. Avrei cominciato a singhiozzare.
E poi gli occhi avrebbero bruciato. E le insicurezze sarebbero venute a galla e avrei fatto spaventare tutti e sarei stata al centro dell’attenzione…
“Beh… si.” Dissi abbassando lo sguardo. Sentivo gli occhi di tutti puntati su di me,come se fossi stata una malata terminale.
Ma non lo ero. Ero solo una vampira che era … svenuta.
Pensai di lasciare perdere e di pensare ad altro,ma era difficile considerando la situazione di allerta che avevo scaturito.
“È raro che succeda,ma è come se il tuo cervello avesse cercato di convincere il tuo corpo di essere umano.” Concluse Carlisle.
Come?! Io?! No,il mio cervello non desiderava che io ritornassi umana.
Forse ciò che avevo provato mi aveva riportato a delle sensazioni già vissute. Ma no.
Sentii le mani di Edward scivolare dalle mie spalle.
“Che casino!” pensai.
Quel suo senso di colpa. Quel suo continuo senso di colpa poteva essere risvegliato per colpa mia. Solo colpa mia.
“Anche a me è successa una cosa simile.” Disse Rose. Poi mi sorrise.
Già,il suo sogno era proprio quello di tornare umana.
Per lei aveva senso,ma non per me. Io,che avevo combattuto a lungo per ottenere ciò che avevo.
La mia momentanea felicità era arrivata con velocità e così se n’era andata. Beh,almeno ero “viva”.
Io non desideravo tornare umana. E allora che senso aveva tutto questo? Era un modo per rovinare la mia vita?
“Non è nulla di preoccupante. Sta tranquilla.” Mi disse Carlisle. Certo. Era facile con le parole. Invece era preoccupante. Molto preoccupante.
“Ehm,ragazzi non vorrei distogliere l’attenzione da Bella…” disse Alice. Invece non sapeva quanto gliene fossi grata. “…ma ho avuto una visione. Buone e cattive notizie.”