Image via Wikipedia
una selezione di testi sull’energia nucleare. Volumi relativamente recenti, anche se i tristissimi fatti di questi giorni contrastano con schede che affermano che il nucleare è assolutamente sicuro e affidabile.. Tirem innanz…
Tornare al nucleare? L’Italia, l’energia, l’ambiente,
di Testa Chicco – Feletig Patrizia, Baldini Castoldi
In tutto il mondo l’energia nucleare conosce un nuovo “rinascimento”. Ai tradizionali Paesi già possessori di tecnologie nucleari si sono aggiunte potenze economiche come la Cina, l’India, il Brasile. Ma soprattutto ha fatto scalpore l’appoggio dato da Barack Obama alla ripresa dell’industria nucleare, che il Presidente americano considera parte della “green economy”. Anche in Italia si è riacceso il dibattito e nei prossimi mesi dovrà essere deciso il percorso attraverso il quale si arriverà alla localizzazione dei siti dei nuovi impianti nucleari. Chicco Testa, fondatore di Legambiente e promotore del Referendum antinucleare del 1987, ridiscute le ragioni di quella scelta e motiva perché ha cambiato idea e perché oggi ritenga necessario che anche l’Italia riprenda un programma nucleare.
La menzogna nucleare. Perché tornare all’energia atomica sarebbe gravemente rischioso e completamente inutile,
di Chiesa Giulietto – Cosenza Guido – Sertorio Luigi, Ponte alle grazie
Mentre la crisi mondiale ha inghiottito la profumata menzogna del progresso economico senza limiti, mentre il pianeta continua a rimandare le irrimandabili decisioni sul suo futuro energetico e ripropone la rassicurante menzogna dei “passi avanti”, l’Italia, o meglio, il governo Berlusconi offre come soluzione nazionale la menzogna verde dell’energia nucleare. Cosa importa se ancora non siamo stati in grado di risolvere i problemi legati al fallito esperimento atomico, di cui il territorio italiano porta ancora il peso. Cosa importa se un referendum storico ha già fatto sentire forte e chiara la voce del no dei cittadini italiani. Cosa importa se le riserve di combustibile consentiranno al nucleare vita breve. Cosa importa se il problema delle scorie e della dismissione degli impianti è tanto grande da non poter essere definito nemmeno dai tecnici e dagli scienziati. Cosa importa se l’Italia non possiede né il combustibile né il know-how necessario e si arrende nuovamente alla dipendenza dagli altri Stati. In questo libro, la voce lucida di due illustri fisici, Guido Cosenza dell’Università Federico II di Napoli e Luigi Sertorio dell’Università di Torino, ci consente di fare chiarezza una volta per tutte, e l’esperienza di Giulietto Chiesa ci aiuta a capire le intenzioni di chi pretende ancora una volta di decidere per noi.
Il nucleare non è la risposta, Helen Caldicott
Editore: Gammarò
In un mondo lacerato da guerre per il petrolio, i politici si sono indirizzati sul nucleare.
Uno dei miti diffusi negli anni sostiene che la produzione di elettricità dal nucleare non contribuisce al riscaldamento globale, non inquina, costa poco ed è sicura.
L’attivista antinucleare Helen Caldicott svela i veri costi e le conseguenze del nucleare, con fatti che smentiscono la propaganda finanziata dall’industria nucleare. Il nucleare non è un’energia rinnovabile, contribuisce al riscaldamento globale e il suo costo reale è proibitivo. Dopo averlo letto non esistono più argomenti possibili a favore dell’energia nucleare.
Il libro sbugiarda i più diffusi luoghi comuni, ed è essenziale perché scritto a partire dalla realtà degli U.S.A., la patria del nucleare. Il testo ha avuto un successo planetario, ma ovviamente in Italia non è arrivato prima di gennaio 2010.
L’opera si fregia anche dell’etichetta “ToZeroEnergy”, grazie a cui tutti i proventi della vendita saranno investiti in impianti fotovoltaici in villaggi rurali di paesi non industrializzati. Tale operazione è garantita da formali protocolli d’intesa con l’Associazione ONLUS Luce & Vita Energia.
Grazie a ciò, la vendita in un anno di 1.000 copie del libro permette di risparmiare l’equivalente di un barile di petrolio, del metano per il riscaldamento di un appartamento di 60 mq e di una cassa di carbone, e recupera ogni anno le emissioni di anidride carbonica equivalenti ad una palazzina di 4 appartamenti.
Fermiamo Mr. Burns, Roberto Bosio – Alberto Zoratti
Editore: Arianna
1987: con un referendum abrogativo gli italiani dicono NO al nucleare.
2007: nonostante la decisione del popolo sovrano, questo libro dimostra come a distanza di vent’anni l’ombra del nucleare sia ancora presente nella vita politica e sociale del nostro paese.
Mentre in Italia il dibattito sull’energia nucleare torna in prima pagina e mentre si moltiplicano coloro che guardano con interesse al business dell’atomo, gli autori Bosio e Zoratti rimettono sul campo i limiti dell’energia nucleare, la gestione tutta italiana della rincorsa all’atomo, le alternative reali ad un futuro apparentemente già scritto.
Attualità e puntualità scientifica, case history – come l’inchiesta sul ruolo di Enel nel nucleare dei paesi dell’Est – e ricchi approfondimenti, rendono il testo un ottimo strumento per avvicinarsi al tema.
Una lettura che non si limita a rendere pubblica l’antieconomicità dell’energia nucleare o l’incapacità dell’industria di smaltire eventuali scorie radioattive, ma che traccia il percorso verso un sistema energetico fondato sul risparmio energetico e sulle energie rinnovabili, anziché su quelle fossili. L’unica alternativa possibile e realmente percorribile per combattere l’effetto serra
Nucleare. A chi conviene? Le tecnologie, i rischi, i costi
di Mattioli Gianni – Scalia Massimo, Edizioni Ambiente
Cosa significherebbe per l’Italia investire sull’energia atomica anziché su fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico? Sappiamo che il nucleare: utilizza come combustibile l’uranio, una risorsa che va comunque acquisita sul mercato estero, scarsa e perciò destinata a divenire sempre più costosa e oggetto di competizione internazionale; utilizza una tecnologia complessa che non mette al riparo da rischi sanitari neppure nel normale funzionamento di una centrale; non ha risolto il problema delle scorie radioattive, lasciando quindi aperti gravi problemi per il futuro; presenta costi di produzione del kWh elettrico difficilmente definibili e comunque superiori rispetto ad altre fonti energetiche realmente pulite e rinnovabili. Il libro propone un’analisi sul tema avvalendosi di dati reali e documentati provenienti da fonti internazionali.
Bidone nucleare, Rossi Roberto, Rizzoli
Nel 1987 gli italiani hanno detto no all’energia nucleare. Adesso in molti criticano quella scelta, dettata dallo choc che seguì al disastro di Chernobyl, e attribuiscono a timori infondati un presunto ritardo rispetto ai Paesi nuclearizzati. Ma siamo davvero gli unici a dubitare di ciò che gli altri accettano di buon grado? E poi, quanto costa cambiare strada? Chi pagherà quest’energia “pulita e sicura”? Roberto Rossi, che segue da anni il piano governativo di rilancio nucleare, ora giunto alla sua fase attuativa, fa un bilancio della situazione consultando esperti e presentando documenti inediti. Parla delle centrali che vogliono metterci in casa – le Epr, della francese Areva – che tra sistemi di sicurezza mal progettati e crepe nella struttura di contenimento fanno tremare i finlandesi. Calcola quanto ancora costino i vecchi impianti, anche sulla nostra salute. Smaschera l’apparato di propaganda che vuole rassicurarci con una montagna di bugie e fa i nomi della nuova “cricca” che ha reso il nucleare un business estremamente redditizio. Ma soprattutto rivela le sedi italiane selezionate per lo smaltimento delle scorie.
Perché sì al nucleare , Armando
L’Italia si sta preparando ad affrontare grandi sfide a livello energetico e climatico. Per far fronte agli impegni del dopo Kyoto, c’è una soluzione che sembra a portata di mano: tornare al nucleare, ormai più sicuro, efficiente, economico di quando, nel 1987, si è deciso con un referendum di abbandonarlo. Un tema al centro del dibattito politico ed economico, che non manca di connotati emozionali. Cinque grandi personaggi della scena italiana rispondono alle domande cruciali sull’energia nucleare, spiegando, ognuno dal punto di vista specifico del suo ruolo e della sua esperienza, i ‘perché sì di questa scelta. L’individuazione dei siti, le caratteristiche dei nuovi reattori, gli investimenti, la sicurezza, gli effetti sulla salute, ma anche il nodo fondamentale della comunicazione: questi i temi affrontati in modo agile e accessibile grazie alla formula del libro intervista, che porta il lettore al centro di un dialogo diretto con chi sta decidendo le sorti energetiche del nostro Paese.
Il nucleare nel XXI secolo,
,Davide Urso, Mondadori Università
La “globalizzazione sostenibile” guiderà gli equilibri geoenergetici globali dei prossimi decenni. Il futuro si chiama green society, previa costruzione di una green energy economy e di un’ecodiplomazia realista, dialogante e decisionista. L’energia giocherà un ruolo chiave: la “globalizzazione sostenibile” necessita di un’energia competitiva, economica, sicura negli approvvigionamenti e a salvaguardia dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente. L’energia nucleare soddisfa queste condizioni, oltre ad essere l’unica fonte con in sé la cultura della conoscenza e dello sviluppo tecnologico e con un’eticità intrinseca, internalizzando nel prezzo del kWh il costo esterno verso l’ambiente e quello dello smantellamento e della gestione dei rifiuti, nel rispetto e per il progresso delle generazioni future. Sarà la tecnologia e non il mercato a risolvere l’attuale crisi energetica mondiale. Le profezie ecoambientaliste sono tramontate. La “percezione del rischio” sta lasciando il campo alla scienza e alla conoscenza. Cambiare la nomenclatura dell’atomo “nei cuori e nelle menti” delle opinioni pubbliche mondiali non sarà facile: occorre sviluppare un percorso di consensus building e di informazione che unisca l’oggettività della scienza al processo decisionale dei Governi. Solo così il pubblico si sentirà tutelato e aderirà con maggiore stabilità all’energia nucleare, che appare la più matura, sicura e affidabile.
La paura del nucleare. Da dove viene, quanto costa, Piero Risoluti, Armando
Da dove viene la paura del nucleare? Chi l’ha diffusa era ed è animato da preoccupazioni ambientalistiche o da una ideologia di tipo politico? Il libro, prendendo le mosse proprio dai fatti di Scanzano, e ripercorrendo le vicende di Chernobyl e del referendum del 1987, spiega le origini della paura del nucleare e perché si è concentrata sul problema delle scorie, che sono in realtà l’aspetto meno critico.
Perché no al nucleare , Armando
L’avventura atomica dell’Italia non si è conclusa con il referendum del 1987. Oggi si parla con sempre maggiore insistenza di un ritorno all’energia nucleare. Un ritorno appoggiato da politici e aziende. Ma c’è chi dice no. Cinque autorevoli personaggi del mondo scientifico e politico spiegano perché le notizie sul nucleare ‘buono, pulito, sicuro ed efficiente sono miti da sfatare. Attraverso le interviste che compongono il libro, il lettore viene a conoscenza di un punto di vista alternativo, che non dà voce ai luoghi comuni dell’ambientalismo militante, ma racconta i pregi (pochi) e i difetti (molti) del nucleare come lo conosciamo, proponendo alternative più praticabili, economiche e sicure, a partire dallo sfruttamento delle fonti rinnovabili, per il quale l’Italia, Paese del vento e del sole, è drammaticamente arretrata rispetto al resto d’Europa. Ma è un divario che si recupera. E così, tra una tecnologia ancora immatura, i problemi delle scorie, la difficoltà di individuare siti sicuri in Italia, gli enormi investimenti necessari, ecco i loro ‘perché no al nucleare. Almeno per adesso.
Si fa presto a dire nucleare, Alberto Clò, Il mulino
A sentire certi politici del fare o certi ecologisti convertiti dell’ultima ora, sembrerebbe che l’Italia sia oggi il paese più entusiasta e convinto delle virtù del nucleare. È vero che nel paese non c’è una sola centrale attiva, ma – dicono – è tutta colpa del referendum del 1987 e di alcuni abili manipolatori del pensiero collettivo. Per rimediare ai danni che ne sono seguiti, abbattere i costi dell’elettricità ed essere competitivi bisogna dunque rientrare nel settore. Una scelta condivisibile, sostiene l’autore, da nuclearista convinto ma non fazioso qual è; una scelta tuttavia maledettamente complessa che richiede molte condizioni a partire da una forte condivisione politica e sociale. Per questo ripercorre con sferzante e amara ironia la travagliata storia del nucleare italiano sgombrando il campo da alcune verità di comodo (il referendum come “presunto colpevole”) e cercando di trarne degli insegnamenti per il futuro. Per non replicare quegli stessi errori, per evitare altri sprechi, danni e illusioni.
Impieghi dell’energia nucleare
Una introduzione ai concetti, alle applicazioni, ai sistemi e alla situazione dell’energia nucleare, Enrico Mainardi, Editoriale Delfino
Il presente e il futuro dell’umanità sono strettamente legati alla disponibilità di fonti energetiche.
I recenti cambiamenti climatici, dovuti all’utilizzo indiscriminato di combustibili fossili, rendono necessari l’introduzione e l’utilizzo di fonti alternative di energia. In questo contesto anche l’energia nucleare assume un ruolo di notevole interesse, accanto alle energie rinnovabili, segnato da progessi tecnologici e applicazioni di rilievo.
Questo libro si propone di fornire una introduzione ai concetti, alle applicazioni, ai sistemi e alla situazione dell’energia nucleare in Italia e nel mondo.In tal modo vuole fornire una indispensabile conoscenza di base per comprendere da un lato i vantaggi e dall’altro le problematiche connesse agli impieghi dell’energia nucleare.
Il libro si rivolge a coloro che, pur non avendo una specifica preparazione tecnica, ritengono utile avere informazioni sulle scienze e tecnologie nucleari; queste discipline offrono opportunità che troppo spesso vengono rifiutate per mancanza di conoscenze basilari. Chi è dotato di una formazione tecnico-scientifica troverà una panoramica sulle applicazioni pacifiche.
Questo lavoro trae riferimento da numerose fonti bibliografiche nell’intento di presentare le informazioni in modo selettivo e sintetico con l’auspicio che possa risultare utile ed interessante per il lettore. Le principali opere sono elencate al fondo di ciascun capitolo.