La settimana scorsa si parlava di energy management e di modalità sistematiche per attuarlo. Abbiamo visto che la ISO50001, lungi dall’essere un costo insostenibile per i soggetti più piccoli, raccoglie al contrario i requisiti qualitativi, quasi di buon senso, per un sistema che realizzi il perseguimento della propria policy energetica: ciascuno può organizzarsi secondo le sue possibilità e mettere in scena un miglioramento continuo delle proprie prestazioni energetiche, facendo diventare normale un certo ciclo di processo.
In realtà, l’impianto normativo per la gestione energetica ha ormai raggiunto un certo livello di sviluppo e integrazione, che mi sentirei di rappresentare tramite il mosaico qui sotto:
Nel mosaico possiamo distinguere:
• LaISO 50001riguardante i requisiti di un sistema per la gestione dell’energia (SGE);
• La ISO UNI 11339, riguardante l’EGE, o Esperto in Gestione dell’Energia;
• La ISOUNI 11352, a proposito delle ESCo, o Energy Service Companies, fornitori di servizi energetici
• La UNI 15900, sui servizi energetici stessi
• La norma UNI 16247, che raccomanda le modalità di esecuzione peculiari per un audit.
• La ISO UNI 16231, sulle modalità di benchmarking delle prestazioni energetiche
• LaUNI EN 16212che inquadra le due metodologie che sono i paradigmi di stima dei risparmi energetici, l’approccio top down e quellobottom up.
Per una presentazione di ciascuna delle norme elencate e qualche commento critico, potete andare su: www.questionedienergia.wordpress.com