Segue un altro brano dell’articolo sulla nuova missione di Eni, alla ricerca d’idrocarburi (specie gas naturale) in Vietnam, nel Golfo del Tonchino. Non prima peró d’aver ricordato come l’area, il Mar cinese meridionale, stia per diventare in una delle piú calde del pianeta, soprattutto per via della politica imperialista di Pechino. «L’attività esplorativa a breve termine prevede l’acquisizione di sismica e la perforazione di due pozzi esplorativi.
Il Golfo del Tonchino
Un primo passo quindi in un’area dall’alto potenziale di sviluppo: nel bacino Song Hong si stima sia presente il 10% delle risorse di idrocarburi del Vietnam, prevalentemente gas. Pur essendo poi vicinissima alle coste cinesi, l’area risponde unicamente alla legislazione vietnamita (i permessi sono situati per intero nelle acque territoriali di Hanoi) e dunque non ci sono rischi di diatribe internazionali sui diritti di estrazione. Senza considerare che il Vietnam è paese maturo dal punto di vista dell’industria petrolifera e si sta dotando di impianti di Lng (gas naturale liquefatto): un mercato in espansione anche su questo versante.
Non a caso il Cane a sei zampe è intenzionato a rafforzarsi nel Paese per farne uno dei capisaldi della sua presenza nel sud-est asiatico. Dove il “baricentro” è per ora rappresentato dall’Indonesia, uno dei bacini più promettenti in termini di idrocarburi del mercato oil&gas dell’estremo Oriente».
(Francesco Giappichini)