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La proclamazione dell'indipendenza del Kosovo non è un atto contrario al diritto internazionale. Lo afferma la Corte di giustizia dell'Onu nel parere consultivo pronunciato oggi all'Aja. "La legge generale internazionale
non contiene proibizioni all'indipendenza. Di conseguenza la dichiarazione di indipendenza del Kosovo non ha violato la legge generale internazionale", ha dichiarato il presidente della Corte di giustizia dell'Aja.
Dopo un tale verdetto "ci aspettiamo che la Serbia venga verso di noi per discussioni" è stato il primo commento del ministro degli Esteri del Kosovo, Skender Hyseni. Durissima invece la reazione di Belgrado: "Non lo riconosceremo mai", ha dichiarato presidente serbo, Boris Tadic, i giochi non sono conclusi perché "la questione è politica" e ora "la parola passa all'Assemblea generale dell'Onu", in settembre. Contraria anche Mosca la cui posizione ostile al riconoscimento d'indipendenza di Pristina "non cambia". Gli Stati Uniti hanno invece accolto con soddisfazione il pronunciamento della Corte internazionale di Giustizia.
La Corte era stata chiamata dall'Assemblea generale dell'Onu a decidere se la dichiarazione di indipendenza pronunciata il 17 febbraio del 2008 fosse "in armonia" con il diritto internazionale. Il pronunciamento dell'Aja è destinato ad avere profonde implicazioni sia sul piano del rapporto tra i movimenti separatisti diffusi nel mondo e i governi dei rispettivi Paesi sia sul negoziato di ingresso nell'Ue di Belgrado e di Pristina.
Il parere del massimo organo di giustizia dell'Onu era stato richiesto dalla Serbia, che contava di rilanciare sulle basi di una "bocciatura" i negoziati per una soluzione del conflitto con Pristina. Invece, il collegio di 15 giudici sembra aver optato per un nulla osta de facto della secessione, che nella lunga motivazione del parere sarà probabilmente 'controbilanciata' da altri elementi di diritto che riguardano la sovranità di uno Stato. Il presidente della corte di giustizia internazionale, Hisashi Owada, ha dichiarato però che il diritto internazionale non prevede "la proibizione di dichiarazioni di indipendenza" e che "la dichiarazione di indipendenza deve essere considerata alla luce della situazione di fatto che ha portato all'indipendenza". Un doppio punto a favore di Pristina, che ha visto finora la propria indipendenza riconosciuta da 69 paesi. E che da oggi può sperare di aumentare sensibilmente questo numero.
Gli Stati Uniti hanno accolto con soddisfazione il verdetto e hanno sollecitato i Paesi europei a mostrarsi "uniti" nel sostegno alla decisione dell'Aja. "La Corte ha affermato con forza che la dichiarazione di indipendenza è legale", ha sottolineato il portavoce del Dipartimento di Stato Philip Crowley. Alla vigilia del pronunciamento dell'Aja il vicepresidente americano, Joe Biden, aveva riaffermato ad Hashim Thaci, primo ministro kosovaro, il "pieno sostegmo degli Stati Uniti a un Kosovo indipendente, democratico e multietnico, in un contesto europeo ed euro-atlantico".
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