Terrificante tentativo di legalizzare la geoingegneria bellica attraverso una "proposta" che, nelle forme più disparate, tutte dannose per il pianeta e chi lo abita, è realtà da alcuni decenni: spargere polvere di diamante nell'atmosfera. Il tutto si basa sempre sulla gigantesca truffa dell'aggravamento dell'effetto serra da biossido di carbonio, secondo il solito, collaudato schema dialettico: problema, (inesistente o creato ad hoc), reazione, "risoluzione". Altro che "febbre del pianeta": sono certi "climatologi" ad avere la febbre da cavallo ed a delirare!
Riscaldamento globale, polvere di diamante nel cielo per ridurre la "febbre" del pianeta (sic). La "proposta" arriva dall'Università di Harvard: le preziose nanoparticelle rifletterebbero i raggi solari, contrastando l'effetto serra.
Spruzzare (sic) polvere di diamante in atmosfera per riflettere i raggi del Sole ed abbassare la "febbre" del pianeta provocata dall'effetto serra: è l'idea lanciata da un gruppo di climatologi (una banda di pazzi, n.d.r.) dell'Università di Harvard in uno studio (in realtà uno scartafaccio demenziale e falso, n.d.r.) pubblicato su "Atmospheric Chemistry and Physics". Secondo i calcoli dei ricercatori, le nanoparticelle sarebbero molto più efficaci e rispettose dell'ambiente (sic!!!) rispetto ai cosiddetti aerosol di solfati, da anni al centro del dibattito sul "riscaldamento globale".
Il pericolo dei solfati - Secondo i ricercatori americani, gli aerosol atmosferici, che dovrebbero indurre un abbassamento delle temperature mimando gli effetti di un'eruzione vulcanica, rischierebbero di scatenare una serie di pericolosi effetti collaterali. Innanzitutto potrebbero reagire con altre sostanze presenti in atmosfera, producendo acido solforico e danneggiando lo strato di ozono. Inoltre, assorbendo la luce a particolari lunghezze d'onda, potrebbero far surriscaldare gli strati più bassi dell'atmosfera, alterando la circolazione dei venti e il clima (E' quello che avviene da tempo, n.d.r.).
Una miscela di diamante e di alluminio - Per arginare questi ostacoli, gli esperti scommettono sull'uso di due particolari tipi di nanoparticelle solide: quelle di ossido di alluminio (che è un toccasana, n.d.r.), che avrebbero lo stesso effetto raffreddante dei solfati, e quelle realizzate con diamanti sintetici che, invece, sarebbero più efficaci del 50%. [...]
Fonte: tgcom24
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