Enrico
![Enrico De Lea enrico de lea](http://m2.paperblog.com/i/148/1485329/enrico-de-lea-da-unurgenza-della-terra-luce-L-nnzRIS.jpeg)
II.
Serba memoria d'alba,
camminate tra lo spino
e un rintocco calcareo, salvezza
sconosciuta dalle serpi.
Ritrova una salvezza altra,
di radura, la morte subitanea
dei vigneti, con la finzione
divenuta vita.
III.
Una frase anch'essa
calcarea, al suo spaccarsi
a un fuoco di fornace,
rende una crepa al cielo, troppo
vicino da escludersi.
Colmo di ogni ramo, esausto,
che qui s'innalza, collo
come di bestia antica
incattivita, resta,
sul vetro alle finestre, vapore
di erbe cotte della selva.
X.
Nell'ordinanza e dominio dei colori,
concede eredità, rinunce
agli avi, ai successori,
s'apre ai muti
cori mattinieri del vallone,
millesima i dolori.
Il bastione delle soste
meridiane lo conserva
nelle tracce della cava a monte
e dell'altra, ignota.
Calcare ed arenaria sui portali,
fissa antri smussati,
sbrecciati, polvere senza peso
come il secolo.