Cara Virginia, ieri sera ho scoperto un nuovo posto, in questa città che anche se non sembra è sempre in mutazione. La formula dell’invito era Hackatonic Party, che suona misterioso e vagamente minaccioso. Ma poi si è rivelato un bellissimo spazio di coworking, dal nome tutto un programma Login, creato da un grosso internet provider, Enter. Mi è piaciuta la “visita guidata” che miha fatto fare Martina Casani, e ho fotografato per noi e i nostri lettori le cose che mi hanno colpito.
Tutti i cavi scendono dall’alto. Una soluzione elegantemente high tech, consona allo spirito del luogo
Innazitutto questi cavi che scendono dall’alto nelle stanze con le postazioni di lavoro: è bello da vedere e originale oltre che intelligente.
C’è uno spazio bookcrossing: un’idea che mi è piaciuta tantissimo, anche se so che di questo non ti stupisci.
La cosa che ho preferito in assoluto però sono le cabine telefoniche. Non solo l’idea geniale nella sua semplicità che in uno spazio aperto ci sia bisogno di un luogo privato dove fare le proprie telefonate. Ma anche l’averlo realizzato con un voluto richiamo ai phone center di cui la città è piena, dedicati ai bisogni di comunicazione dei migranti. Luoghi che noi che a Milano viviamo guardiamo con un po’ di tristezza e superiorità. Ebbene avere scelto di metterli in questo posto high tech e high performarce era un po’ come dire siamo tutti migranti, siamo tutti provvisori, e tutti bisognosi di un attimo di privatezza nell’era della costante connessione.
le cabine telefoniche: le mie preferite in assoluto
una delle cabine telefoniche
Non ti viene voglia di sederti, mettere la spina del tuo iPhone e parlare in santa pace?
Ecco, cara Virginia, il giorno che il nostro blog sarà così famoso e ricco che avrà bisogno di una cloud tutta per sè, e noi avremo bisogno di un posto con una connessione che ci consenta di gestire il nostro supertraffico, ecco che sapremo dove andare!
Dreaming Antonia