“Con grandissimo dispiacere, afferma Francesco Magagnino, duole costatare che non riusciamo a trovare una frequenza condivisa per discutere insieme proattivamente del tema messo al centro con il documento EntiTrasparENTI. Il segretario ha ritenuto di scrivere in autonomia un nuovo documento rinviando così il confronto su quanto proposto, condiviso e sottoscritto da quasi 200 persone. Detto questo, noi, con gran senso del dovere e convinzione della necessità di traguardare l’obiettivo della trasparenza analizzeremo la proposta formulata dal segretario e ne daremo una valutazione confermando eventuali punti di proposta ed evidenziando eventuali lacune”.
Francesco Magagnino aggiunge infine "Ciò che è certo, è che il partito tutto, dal nazionale fino al locale, deve dare mostra di coraggio e di audacia, affrontando le questioni spigolose risolvendole con la forza e la semplicità di coloro che affrontano le questioni con disinteresse senza dover difendere posizioni di potere e meccanismi clientelari".
Chiara Chiappa ha parlato della sua esperienza nel Consiglio Comunale di Isola della Scala, che serve da testimonianza per gli enti locali della Provincia. Lo slogan scelto dal Gruppo Consiliare “Isola nostra bene comune” è “un paese che sia bene comune e non di pochi” gestito con una democrazia partecipativa.
“La proposta, afferma Chiara Chiappa, del gruppo consiliare di Chiara Chiappa presentata in Consiglio prevede che le nomine nei vari enti e comitati di gestione avvengano attraverso un bando pubblico, per consentire ai cittadini che ritengono di possedere i requisiti di moralità, competenza ed esperienza di presentare i loro curricula a prescindere dalle appartenenze politiche. Dopo la selezione effettuata da apposita commissione consiliare, il sindaco effettua le nomine pubblicando i curricula dei nominati e motivando i motivi della scelta”.
“Con tale procedura, conclude Chiara Chiappa, si ottiene un duplice risultato: per prima cosa vengono messe a disposizione della comunità le competenze e professionalità migliori anche se sconosciute dai politici; con la trasparenza del metodo si recupera la fiducia dei cittadini verso le istituzioni mai come ora tentati da sentimenti di antipolitica, e si allontana il sospetto che le nomine nascondano clientelismi, favori, politicismi di carriera. La partecipazione della società civile alla vita di comunità è l’unica risposta alla crisi della democrazia rappresentativa, in cui il cittadino dopo le elezioni ha solo il ruolo di semplice osservatore”.
La mozione proposta è stata approvata da tutto il consiglio comunale e qualche giorno dopo oltraggiata dal Sindaco Giovanni Miozzi, il quale ha effettuato alcune nomine senza tenere conto della nuova delibera.
“La complessità dei problemi della società del terzo millennio, afferma Antonino Leone, richiede la scelta di persone in possesso di competenze adeguate. L’impegno e la buona volontà o peggio la sola appartenenza politica in assenza delle competenze risultano insufficienti per svolgere un ruolo efficace nella gestione di enti o società pubbliche che erogano servizi essenziali per la comunità locale”.
“Un altro fattore, dichiara Antonino Leone, da considerare nelle istituzioni, nelle organizzazioni e nei partiti è la trasparenza e la franchezza, la quale se realizzata mette in moto dei meccanismi positivi dal punto di vista sociale (cooperazione, lavoro di gruppo, fiducia, partecipazione) ed economico (diminuzione dei costi delle transazioni, investimenti esteri, successo). La politica delle bugie ha causato nel tempo effetti devastanti (lo scandalo Enron, il crollo dei colossi finanziari nell’attuale crisi, la sfiducia nei partiti). Pertanto, le competenze e la trasparenza sono gli elementi strategici da concretizzare per avviare un grande cambiamento nelle organizzazioni e nella società”.
“I cittadini elettori in disaccordo con la politica del proprio partito, conclude Antonino Leone, scelgono l’opzione uscita per scegliere un altro partito o la lealtà passiva che reprime il dialogo in quanto il dissenso non viene espresso. Occorre creare le condizioni in cui i cittadini possono esprimersi, essere ascoltati ed incidere nelle scelte. La cultura della trasparenza e della franchezza creano le condizioni descritte e condizionano in modo positivo il tipo di leadership di un partito”.
Oggi basta essere collegati alle tecnologie di informazione e comunicazione per smascherare chi bara: la verità prima o dopo salta fuori attraverso un blog o un motore di ricerca. Quindi, conviene a tutti abbandonare la bugia e propugnare la trasparenza e la franchezza.