Enzalutamide e steroidi riducono la sopravvivenza

Creato il 12 marzo 2013 da Laprostata @espriweb

Gli uomini con carcinoma alla prostata resistente alla (CRPC), trattati con enzalutamide e corticosteroidi, hanno ridotto inconsapevolmente la loro sopravvivenza. Questi ormoni, inoltre, hanno peggiorato la percentuale di sopravvivenza libera da progressione dei pazienti, portando molti di loro a sviluppare nuovamente la malattia. Gli uomini trattati con enzalutamide (o un placebo) e corticosteroidi hanno presentato una sopravvivenza media di 10,8 mesi rispetto ai 18,3 mesi di coloro che non avevano assunto steroidi. Secondo alcuni ricercatori, questi risultati potrebbero essere stati condizionati da alcune proprietà biologiche del tumore. Ciò non toglie che l’enzalutamide continua ad essere un farmaco efficace nel migliorare la sopravvivenza dei pazienti. Nonostante il diffuso utilizzo di steroidi durante il trattamento dei tumori, diversi studi suggeriscono che i corticosteroidi possono stimolare la crescita del cancro alla prostata. Ulteriori ricerche hanno dimostrato che l’assunzione di steroidi comporta valori più alti di PSA, una maggiore crescita e progressione della malattia e metastasi ossee. La somministrazione di questi ormoni, inoltre, raddoppia la possibilità dei pazienti di essere interessati da effetti collaterali, quali anemia, affaticamento, compressione del midollo spinale e mal di schiena. Alcuni ricercatori pensano che l’effetto prodotto dagli steroidi possa anche dipendere dalla scarsa salute dei pazienti che ne fanno uso.


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