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Enzino ‘u ribbelle!

Creato il 22 luglio 2013 da Patuasia

Enzino u' ribbelle!

Enzino u’ ribbelle!

Non voglio entrare nel merito letterario del temino svolto dal consigliere, Vincenzo Caminiti, di Stella alpina (battezzato da Patuasia con il soprannome di Enzino u’ ribbelle) e pubblicato in qualità di lettera sulla Stampa, perché non merita nessun interesse particolare. Solita retorica da quattro soldi. Melassa stucchevole di sentimenti mediterranei. Roba buona per le canzonette di Lady Barbara. Il succo che sbrodola fra le righe, invece, è denso e va preso in seria considerazione. Perché Enzino u’ ribbelle ha sentito la necessità di comunicare pubblicamente per difendere la Festa dei calabresi contestata da Patuasia? Quando, tempo fa, gli feci la domanda di come si sentisse nello stare a fianco dell’assessore calabrese Marco Sorbara, amico di un altro calabrese condannato per droga, preferì non rispondere. Durante la gara elettorale per le recenti regionali, prendere posizioni scomode era vivamente sconsigliato, quindi Enzino se ne stette prudentemente zitto. Oggi, invece, “la terra che è dentro di lui si ribella” e risponde alla provocazione dalle pagine del quotidiano più letto. (I suoi elettori probabilmente non usano il computer). Prende a prestito le stesse parole di Tropiano, pubblicate da questi per un manifesto pubblicitario. Tropiano altro calabrese condannato per favoreggiamento con la ‘ndrangheta e indagato per truffa e turbativa d’asta. Entrambi, il politico e l’impresario, esprimono l’inno alla gioia che nasce fra etnie diverse (etnie diverse?), ai sapori della terra natia, alle tradizioni, alla storia di un popolo… e vai con la demagogia da bassifondi. Enzino, dunque, dà ragione a Tropiano, così come la diede a Sorbara, usando il silenzio. Ma, per il patron dei santi festaioli, fa di più. Minimizza la condanna. Circoscrive la vicenda Tempus venit nelle sedi opportune. Alle parole di Falcone preferisce quelle dell’impresario, perché Tropiano è la festa! Senza di lui non avrebbe il senso che ha e per il quale è nata. La festa dei calabresi è innazitutto la dimostrazione di forza di Giuseppe Tropiano. Che non è solo un impresario: è uno che risolve i problemi e quindi è uno che sa aggregare intorno a sé prezioso consenso e, come dice u’ ribbelle, “tutto ciò che è aggregante fa del bene nella nostra società“. Fra due anni ci saranno le elezioni comunali. Gli avversari più forti del suo partito sono entrati in Regione, la poltrona di assessore questa volta spetterà a lui, ma Vincenzo Caminiti avrà bisogno di portare a casa molti più voti. E lui è il classico politico che va dove va la ggente. Per questo andrà alla festa dei calabresi.


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