È ciò che ha fatto Ecofys, nello studio effettuato per conto della Commissione Europea intitolato “Subsidies and costs of EU energy” .
Ebbene, secondo la ricerca, il MW/h elettrico prodotto da fonte eolica on-shore costerebbe circa 105 euro, nettamente meno di quello calcolato per il gas (fino a 164 euro), il nucleare (133 euro) e il carbone (tra i 162 e i 233 euro).
“Questa relazione mette in evidenza il vero costo della dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili”, ha riferito Justin Wilkes, il vice direttore generale della European Wind Energy Association a commento del rapporto. “Le fonti rinnovabili sono regolarmente denigrate per essere troppo costose e per rappresentare un salasso per il contribuente. Invece la relazione della Commissione europea, non solo mostra l’allarmante costo del carbone, ma presenta anche la fonte eolica come quella più economica e più rispettoso dell’ambiente”.
In particolare, la ricerca ha il merito di analizzare una serie di dati finora non considerati come ad esempio i costi e le sovvenzioni per tutte le varie tecnologie nel settore dell’energia elettrica e in tutti gli Stati membri della UE.
Così, si scopre che nel il valore totale dei sussidi pubblici nel comparto energetico all’interno dell’EU28 abbia raggiunto una cifra tra i 120-140 miliardi di euro.
La maggior parte sono andati alle tecnologie green, in particolare solare (14,7 miliardi) ed eolico a terra (10.1 miliardi), seguite da biomassa (8,3 miliardi) e idroelettrico (5,2 miliardi).
Tra le tecnologie convenzionali è stato invece il carbone a beneficiare della più grande quantità di contributi pubblici con 10.1 miliardi di euro, seguito da nucleare (7 miliardi) e gas naturale (circa 5,2 miliardi).
Tuttavia come hanno spiegato gli autori della ricerca, tali cifre non comprendono anche i benefici ricevuti tramite l’assegnazione gratuita di certificati di emissione, né il sostegno fiscale per il consumo.
[foto da myenergy.it]