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Epic - Il mondo segreto

Creato il 05 giugno 2013 da Misterjamesford
Epic - Il mondo segretoRegia: Chris WedgeOrigine: USAAnno: 2013
Durata:
102'
La trama (con parole mie): M. K., una diciassettenne da poco rimasta orfana di madre, si ritrova a vivere con un padre perso da sempre in una ricerca scientifica che lo trova convinto dell'esistenza di una razza di piccoli esseri nascosti nella foresta cui abita accanto.Sconvolta dalla recente perdita e dall'incapacità del genitore di rapportarsi a lei come vorrebbe, la ragazza decide di abbandonare la speranza di poter costruire un rapporto con il suddetto e partire: una casualità, però, la conduce nel luogo in cui la regina del piccolo - e realmente esistente - popolo sta per morire, consegnando proprio a lei il destino di un baccello che potrebbe significare il destino della foresta stessa.Rimpicciolita e alla scoperta di un nuovo mondo, M. K. troverà il tempo per rivalutare non solo la ricerca del padre, ma anche una sorta di nuova famiglia prima di salvare il salvabile e tornare alla sua vita di tutti i giorni.
Epic - Il mondo segreto
Ricordo quando, non troppo tempo fa, in occasione di una delle uscite in sala rese possibili dalla disponibilità della Ford-suocera pronta ad accudire il Fordino per un paio d'ore, mi capitò di incrociare il trailer di Epic, ultima fatica di Chris Wedge, creatore del fortunatissimo - anche se spompato già dal secondo capitolo - franchise de L'era glaciale.
Il risultato fu un'espressione di disgusto dipintasi in stereo sui volti del sottoscritto e di Julez, convinti entrambi di trovarsi di fronte all'ennesima schifezza d'animazione buona giusto per l'incasso al botteghino che di recente pare sia diventata un'alternativa profondamente ben voluta dai distributori, consci del fatto che gli spettatori occasionali - specie se famiglie - nei weekend da trionfo dei multisala finiscono per vivere praticamente di prodotti usa e getta di questo genere.
Fortunatamente, il buon Chris è riuscito nella non facile impresa di ribaltare almeno in parte le aspettative riuscendo a farmi dimenticare la delusione enorme che fu Robots, presentando un film d'avventura nella sua accezione più classica scomodando addirittura l'approccio hollywoodiano da emozioni forti e commozione stuzzicata che di recente - pur se, ovviamente, con un impatto decisamente maggiore - ha reso Avatar uno dei titoli più discussi ed importanti della settima arte e del concetto di blockbuster globale.
Forte dell'influenza di titoli clamorosamente eighties ed ingenui come Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi e degli spunti legati ai film di formazione e al rapporto tra genitori e figli - Ronin e Nod così come M. K. e suo padre - Wedge confeziona un prodotto d'intrattenimento scorrevole e per nulla irritante, per una volta sminuito da un trailer che pareva la solita compilation di gag inutili che da qualche anno a questa parte troppo spesso finiscono per essere la ben poco solida spina dorsale delle proposte made in USA di Cinema d'animazione che non sia firmato Pixar: proprio questa componente, costituita dalle due lumache a guarda del baccello indicato dalla morente regina come fulcro di un nuovo regno a protezione della foresta e dal "saggio" consigliere della stessa rappresenta il punto debole effettivo del prodotto, che finisce per acquisire uno spessore decisamente più consistente sia nella sua componente action - le battaglie così come le sequenze "a volo di colibrì" create ad uso e consumo del 3D - che in quella sentimentale, dall'elemento legato a doppio filo al superamento del dolore dei due protagonisti - M. K. ha perso la madre, Nod il padre - alla presa di coscienza di se stessi e del proprio percorso, reso decisamente più credibile da un finale ovviamente lieto ma non eccessivamente zuccheroso - parlo della storia tra i due ragazzi, gestita in modo equilibrato e non eccessivamente ruffiano -.
Dunque, e clamorosamente a sorpresa, devo ammettere di essermi gustato Epic quanto e più di quello che mi sarei aspettato, pensando che, un giorno o l'altro, un titolo di questo genere sarà in grado di intrattenere lasciando un insegnamento - nella migliore tradizione dei cartoni animati classici, soprattutto Disney - rispetto al Fordino, che spero di tenere lontano dalle proposte ipnotizzatrici di bambini a suon di colori e movimenti di macchina roboanti ma prive dello spessore - almeno minimo - necessario affinchè al termine della visione si possa considerare di parlare di quello che si è appena visto invece di sperare che il piccolo - o i piccoli - possano dimenticarlo in fretta.
Unica, vera, grande nota negativa l'agghiacciante doppiaggio italiano, che da Lillo e Greg a Maria Grazia Cucinotta - Maria Grazia Cucinotta, santi numi, una che, come giustamente dice Julez, riesce a malapena a parlare l'italiano, e che qui finisce addirittura a prestare la voce, compresa di pessima dizione, alla regina! - fa vergognare rispetto all'originale, che vede all'interno del cast nomi illusti come quelli di Colin Farrell, Amanda Seyfried e Christoph Waltz, senza contare ospiti del calibro di Steve Tyler, Beyoncè ed il tamarrissimo Pitbull - anche se quest'ultimo non dovrebbe poi essere chissà quale motivo di vanto -.
Senza dubbio, comunque, una proposta insospettabilmente valida ed in grado di andare incontro al pubblico più e meno giovane incontrando in qualche modo i gusti di entrambi, che pur non presentandosi certo come un riferimento del genere riesce nell'intento di regalare un momento di magica coesione tra genitori e figli, proprio come accadeva ai tempi d'oro che furono gli eighties già citati.
E per qualcosa che, dal trailer, avrei destinato al cestino senza pensarci due volte, direi che è davvero un risultato niente male.
MrFord
"You opened the door,
I let myself in.
Between you and me,
I only believe
what I want to believe.
I guess it's because I'm
greener than green.
Only because I'm green."Dandy Warhols - "Green" - 

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